da Ragionpolitica.it del 1° ottobre 2009
Il gossip passa, il buongoverno e la buona politica restano. Potremmo sintetizzare così i risultati di un sondaggio condotto dall'IPSOS per la trasmissione Ballarò, illustrati nel corso dell'ultima puntata del programma di Giovanni Floris dal direttore dell'istituto demoscopico, Nando Pagnoncelli. Due domande rivolte ai cittadini, in particolare, hanno mostrato come cinque mesi di ossessiva campagna mediatica antiberlusconiana, tesa a screditare il presidente del Consiglio spiando la sua vita privata dal buco della serratura, non abbiano modificato il quadro politico nazionale, come invece speravano i promotori della suddetta campagna.
Ma andiamo con ordine. Alla domanda: «Se si andasse ad elezioni domani, lei per che partito voterebbe?», la risposta è stata: per il Pdl il 37,5%, per il Pd il 29,3%, per la Lega Nord il 10,1%, per l'Idv l'8,1%, per l'Udc il 6,7%. Si tratta sostanzialmente, per quasi tutti i partiti, del medesimo risultato uscito dalle urne dopo le elezioni europee dello scorso giugno. Con la differenza, di non poco conto per quanto concerne il nostro discorso, che il Popolo della Libertà ha aumentato i suoi consensi di 2,3 punti percentuali. Ma ancora più interessante è stata la risposta alla domanda riguardante «l'attenzione dell'informazione per le vicende private del premier». Il 51% degli italiani la considera una perdita di tempo, e il 21% un puro pettegolezzo. Soltanto il 20% ritiene tutto ciò una «faccenda politica rilevante». Se questi sono i risultati di tanta fatica - si fa per dire - giornalistica, allora siamo di fronte ad un vero e proprio buco nell'acqua, che dovrebbe far riflettere coloro che hanno trasformato i mezzi d'informazione politica in pruriginose gazzette infarcite di gossip, credendo con ciò di assestare il colpo di grazia al capo del governo.
Occorre ricordare, tra l'altro, che anche il voto europeo, tenutosi dopo che già da un mese il bombardamento anti Cavaliere aveva avuto inizio, aveva dimostrato la scarsa presa sull'opinione pubblica della campagna di pettegolezzi sul presidente del Consiglio: basti pensare che allora il calo di voti fatto registrare dal Popolo della Libertà rispetto alle elezioni politiche del 2008, come hanno poi chiarito le analisi condotte nelle settimane successive alla consultazione europea, fu causato soprattutto dal «caso Sicilia» e dalle tensioni interne al partito nell'isola. Ciò nonostante, La Repubblica e i suoi compagni di battaglia hanno proseguito imperterriti nella loro strategia - anche qui, si fa per dire - come se niente fosse successo, riproponendo ogni giorno, come un disco incantato, la solita minestra riscaldata delle dieci domande al premier, delle rivelazioni piccanti a orologeria, dei fantasmagorici scoop a luci rosse e via gossippando, nella convinzione di abbattere Berlusconi a colpi di D'Addario. Lo scarsissimo raccolto di tale semina è oggi, grazie al sondaggio diffuso da Ballarò, sotto gli occhi di tutti.
Il fatto - ha spiegato Pagnoncelli commentando i dati della rilevazione - è che «in questo momento c'è una forte attenzione, da parte degli italiani, rispetto ai problemi concreti, c'è un grande pragmatismo». Le parole del direttore dell'IPSOS confermano dunque la bontà della scelta compiuta dal presidente del Consiglio, che in questi mesi è andato avanti tenacemente nella realizzazione del programma di governo, impegnandosi inoltre in prima persona per affrontare le emergenze rappresentate dalla crisi economica e dalla ricostruzione in Abruzzo. Insomma, ha concentrato la sua attenzione su quelli che Pagnoncelli ha chiamato «problemi concreti», ricavandone l'apprezzamento della maggioranza degli italiani, che in questo frangente a tutto sono interessati fuorché alle manovre di certa stampa e di certi poteri non eletti per disarcionare un premier che sta dimostrando di saper rispondere con il buongoverno alle esigenze dei cittadini, con la politica del fare alla politica delle chiacchiere e delle calunnie. Lo dimostra - da ultimo - l'avanzato stato dei lavori per ridare una casa alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma il 6 aprile scoso.
Gianteo Bordero
giovedì 1 ottobre 2009
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