martedì 29 settembre 2009

CASE PER L'ABRUZZO

da Ragionpolitica.it del 29 settembre 2009

Mentre la sinistra e le sue gazzette occupano il loro tempo nella politica inconcludente e asfissiante delle chiacchiere, il governo prosegue spedito nel cammino intrapreso sin dal giorno del suo insediamento: la politica del fare, delle realizzazioni concrete, delle cose utili ai cittadini. E' il marchio di fabbrica del Berlusconi IV, che si è trovato ad affrontare, una dopo l'altra, emergenze epocali che in altri tempi e in altre circostanze avrebbero steso qualsiasi esecutivo: i rifiuti in Campania, la crisi economica e il terremoto in Abruzzo su tutte. Siamo così tornati agli albori dell'esperienza politica di Silvio Berlusconi, alla rivoluzione copernicana introdotta dal Cavaliere nella politica italiana: il governo è al servizio dei cittadini, non dei partiti; è il luogo in cui lo Stato diventa amico della persona, e non lo spazio in cui la persona è usata dallo Stato come mezzo per soddisfare gli appetiti del potere. Insomma: «La persona prima di tutto», come recita lo slogan che ha accompagnato in questi mesi la politica sociale e i numerosi provvedimenti anti-crisi messi in campo dall'esecutivo.


La tappa odierna di questa politica ha avuto come meta l'Abruzzo, dove il presidente del Consiglio ha consegnato alle famiglie colpite dal terremoto i primi appartamenti del progetto C.A.S.E, ossia Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili, destinati alle persone che hanno avuto la casa distrutta o resa inagibile dal sisma dello scorso 6 aprile. Mai acronimo fu così azzeccato: il nome corrisponde perfettamente alla cosa. E il progetto corrisponde altrettanto perfettamente al bisogno immediato dei cittadini dell'Aquila e dei borghi limitrofi: riavere quanto prima un tetto sotto cui vivere, abitare, per ritrovare quella normalità spazzata via dalla furia della terra cinque mesi fa. Oggi, alla presenza del premier e del sottosegretario Guido Bertolaso, la Protezione Civile ha consegnato a Preturo e Bazzano i primi 19 edifici (più di 400 appartamenti). Complessivamente, il progetto C.A.S.E prevede la realizzazione, entro la fine dell'anno, di 184 edifici, per un totale di circa 4.600 appartamenti, suddivisi in gruppi di 25-30 abitazioni per ogni edificio. Gli alloggi daranno una sistemazione ad oltre 16.000 terremotati. Trattasi di abitazioni durevoli, sicure (che poggiano su basi isolate sismicamente, ossia su basamenti retti da colonne sulle quali sono installati dispositivi che, in caso di scosse di terremoto, isolano le piattaforme dal terreno) e «verdi» (con bassi consumi energetici, con pannelli fotovoltaici installati sui tetti, isolate acusticamente e termicamente).


Il salto di qualità rispetto al passato è evidente, e tutto a vantaggio dei cittadini colpiti dal sisma: basta con le persone alloggiate per anni in strutture provvisorie come i container, ma un impegno immediato per costruire veri e propri appartamenti. Una «soluzione ponte - come spiega il sito internet del governo - tra i campi di accoglienza e il ritorno nelle nuove abitazioni». Infatti, quando la vera e propria ricostruzione sarà ultimata, saranno gli stessi aquilani a decidere la nuova destinazione d'uso di questi quartieri (residenze per studenti, sistemazioni turistiche, ecc...). Le C.A.S.E stanno sorgendo su 19 aree attorno all'Aquila, e su www.governo.it è possibile consultare la tabella con lo stato di avanzamento dei lavori per ogni area: il colore giallo indica gli scavi in corso, il grigio le fondazioni in corso, l'azzurro le case in corso e il verde le case terminate. A farla da padroni, sulla cartina, sono i colori azzurro e verde, a testimonianza del lavoro incredibile svolto dagli operai e dai tecnici che stanno curando la realizzazione del progetto.


Dunque, opere a tempo di record, se paragonate a ciò a cui abbiamo assistito nel nostro paese in casi analoghi, gestiti con pressapochismo e all'insegna dell'inefficienza. E opere per la persona, come ha sottolineato il presidente del Consiglio a Coppito, dove ha pranzato assieme ai vertici della Protezione Civile e con le maestranze che hanno realizzato il complesso abitativo di Bazzano: «Grazie per il miracolo che siete riusciti a compiere. Mi sono rimaste impresse molte scene coraggiose del lavoro fatto. Ricordo in particolare una signora che mi ha detto che nella vita non ha mai avuto una casa così bella. Questo dimostra che dal male si può avere del bene... Se si è positivi succedono i miracoli».

Gianteo Bordero

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