venerdì 26 marzo 2004

Gruppo consiliare "Forza Italia" - Sestri Levante

LA SINISTRA A SESTRI LEVANTE: IL PARTITO DELLE TASSE

Comunicato stampa del 26 marzo 2003



“Piangere e fottere”: questo detto napoletano sembra diventato la linea politica della sinistra che governa la città di Sestri Levante: scaricare tutte le colpe sul Governo per mascherare la propria incapacità amministrativa. Ciò si è reso ancor più evidente durante la seduta di Consiglio Comunale del 25 marzo, che aveva all’ordine del giorno alcune pratiche solo apparentemente di normale amministrazione. Eppure queste pratiche contengono, sullo sfondo, generalizzati aumenti delle tasse e delle imposte comunali. Nelle ultime due settimane, da parte dell’Amministrazione comunale, sono state adottate delibere che prevedono:

- Aumento dell’Imposta Comunale sugli Immobili dal 4,5 al 4,75 per mille per quanto riguarda la prima casa;

- Aumento dell’Imposta Comunale sugli Immobili affittati a residenti come prima casa (con contratto regolarmente registrato), dal 4,5 al 6 per mille;

- Aumento dal 5,5 al 6,5 per mille dell’ICI per i locali destinati ad uso commerciale e artigianale;

- Aumento dell’ICI dal 5,5 al 5,75 per mille per le unità immobiliari destinate ad alberghi e pensioni.



Sono anche previsti:



- Aumento generalizzato della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, pari al 6%

- Aumento delle tariffe per le concessioni cimiteriali.



E’ inoltre stata approvata, dalla giunta, una serie di tariffe e provvedimenti normativi sempre più vessatori per i cittadini di Sestri Levante: la pressione fiscale stabilita dall’Amministrazione di sinistra-centro aumenterà quindi in maniera rilevante ed esponenziale.



Il gruppo consiliare di Forza Italia ha contestato con forza questa politica di aumenti indiscriminati portata avanti dalla giunta Lavarello, indicando invece nella lotta agli sprechi e nella razionalizzazione e semplificazione delle procedure e delle funzioni una linea praticabile e meno vessatoria nei confronti dei cittadini. Troppi sprechi si vedono in città: opere pubbliche, inaugurate di recente, che già richiedono interventi di rattoppo (emblematico è il caso di viale Dante); oppure abbandonate all’incuria e al degrado (si vedano, ad esempio, i giardini di via Paggi e via Sara). Su questa linea abbiamo detto no alle pratiche proposte dall’Amministrazione Comunale nel corso dell’ultima seduta:

- NO al progetto riguardante le nuove costruzioni e la nuova sistemazione delle aree ex Ledoga, compresa la demolizione dell’edificio esistente; questo provvedimento implica un grosso sforzo finanziario non prioritario nel momento attuale;

- NO alle modifiche dei regolamenti che fanno da sfondo alla politica di aumenti delle tasse e delle imposte: tra l’altro, non avendo ottenuto la maggioranza qualificata dei 2/3, tali regolamenti dovranno essere rivotati nella prossima seduta di Consiglio.



Siamo sempre in attesa della presentazione, entro il 31 marzo, del bilancio. Il fatto che essa avvenga alla scadenza ultima del periodo utile, lascia intravedere la difficoltà, da parte dell’Amministrazione, di gestire oculatamente le risorse disponibili.



Graziano Stagni

Gianteo Bordero


La sinistra si ritira dall'Occidente

di Gianteo Bordero - 19 marzo 2004

Col perentorio annuncio del ritiro delle truppe spagnole dall'Irak, il neo-premier Zapatero ha ben espresso e riassunto in sé l'atteggiamento della sinistra europea dopo i tragici fatti di Madrid. La sinistra, dunque, ha scelto...CONTINUA...

mercoledì 17 marzo 2004

INTERVENTO IN RISPOSTA AD UNA MOZIONE, PRESENTATA DAI GRUPPI "RIFONDAZIONE COMUNISTA" E "CITTA' PARTECIPATA", CHE CHIEDEVA ALLA GIUNTA COMUNALE DI ESPRIMERE AL GOVERNO LA PROPRIA CONTRARIETA' ALLA PERMANENZA DEL CONTINGENTE ITALIANO IN IRAQ A SEGUITO DELL'ATTENTATO DI NASSIRIYA



Consigliere BORDERO Gianteo (Forza Italia) - Io rimango sinceramente allibito e inquietato per quella che è la lettura che ci ha propinato il collega Consigliere Francesco Prete. Appena ho avuto occasione di leggere questa mozione (presentata, tra l’altro, il giorno stesso dell’attentato di Nassiriya), ho percepito subito come essa sia mossa, in fondo, da un inquietante cinismo politico. Parlo di cinismo perché, nel momento in cui (aldilà delle considerazioni sulla guerra, sul fatto cioè se la guerra in Iraq fosse legittima o meno) la barbarie del terrore colpiva i nostri soldati in Iraq, voi avete presentato questa mozione con chiari intenti ideologici di bassa lega. A tema quel giorno, dunque, non vi era la legittimità o meno dell’intervento anglo-americano, bensì la violenza del terrore che ha colpito un numero non irrilevante di giovani nostri compatrioti, che hanno trovato la morte in una maniera che - io spero - tutti noi, in questa sede, riteniamo barbara e atroce.



Mi sembra poi che questa mozione sia una speculazione delle più basse che ci possono essere, perché quei giovani (come tutti sappiamo, e come tante persone hanno testimoniato nei momenti successivi) non erano a fare la guerra: si trovavano in una missione di pace ed erano apprezzati dagli stessi abitanti di Nassiriya per la loro umanità, per la capacità di dialogo che avevano intessuto con la popolazione locale. Non solo: mentre altri contingenti facenti parte della coalizione che si occupa della ricostruzione in Iraq avevano scelto, a Nassiriya, di stabilire le loro sedi in luoghi estremamente protetti (penso, ad esempio, alle sedi delle forze americane e delle forze inglesi), proprio per questa stima che la popolazione sin dall’inizio ha manifestato nei confronti dei nostri soldati, il nostro contingente aveva deciso di stabilirsi nella città, nel pieno centro di Nassiriya.



Mi pare quindi che questa mozione rappresenti senz’altro un’inutile speculazione. Quella che il Consigliere Prete ci ha declamato questa sera è soltanto - e a tutti gli effetti - una bella favoletta ideologica, buona soltanto per riempire le piazze con bandiere che portano scritto “pace”. In realtà, quelle stesse bandiere sono state usate (e l’intervento del Consigliere Prete lo dimostra) per vomitare un odio ideologico, preconcetto e a priori nei confronti degli Stati Uniti d’America e delle forze che hanno partecipato alla missione in Iraq.



Sarebbe facile replicare, sarebbe facile anche elencare - e il Consigliere Prete di certo non l’ignora - i veri crimini contro l’umanità che sono in ballo in questa vicenda, i crimini che ha commesso Saddam Hussein - e non da pochi anni a questa parte: l’uso del gas nervino nei confronti degli iraniani durante la guerra tra Iran e Iraq, il sistematico sterminio nei confronti della popolazione curda. Chiedo al Consigliere Prete se questi, per lui, non sono crimini contro l’umanità, i veri crimini contro l’umanità. Sarebbe poi facile portare le testimonianze, ad esempio, della comunità cristiana irachena (che per altro, grazie alla presenza nel governo iracheno di Tarek Aziz - che non è musulmano ma è un cristiano caldeo – non fu perseguitata negli anni del regime di Saddam). Per bocca di alcuni significativi esponenti, i cristiani d’Iraq hanno sottolineato che, dopo l’intervento anglo-americano, sia la loro comunità, sia l’intera popolazione vivono meglio.



Vede, Consigliere Prete, anche considerando tutte le obiezioni possibili al riguardo, io non riesco (al contrario di lei), né a dire né a pensare che, in questa storia, gli Stati Uniti rappresentino il male assoluto, e che essi si trovino dalla parte del torto, o che siano invasori illegittimi di quello che il Consigliere Borsa ha definito “uno Stato sovrano”. Non esistono gli elementi oggettivi per sostenere, come state facendo voi, che gli Stati Uniti d’America siano il “male assoluto del mondo”.



La questione che voi ci proponete questa sera coinvolge e deve coinvolgere anche i nostri sentimenti. Prima il Consigliere Di Lorenzo parlava di quello che può voler dire vedere morire tragicamente un proprio collega di lavoro. Allo stesso modo io dico quello che ha voluto dire per me vedere i giovani soldati di Nassiriya (molti, peraltro, miei coetanei) morire in quel modo. Non vi è e non vi può essere alcuna giustificazione, nessuna attenuante politica a quello che è accaduto a Nassiriya. Usare i possibili errori di politica estera degli Stati Uniti come giustificazioni di quanto accaduto a Nassiriya (come stanno facendo i colleghi di “Città partecipata” e “Rifondazione Comunista”) vuol dire soltanto, a conti fatti, stare dalla parte di Saddam Hussein; ha voluto dire e vuol dire non comprendere che quello per cui hanno pagato i soldati italiani è una causa di pace, di giustizia, di libertà.



Io penso e mi auguro che il sacrificio dei giovani di Nassiriya possa servire, nel mondo, a proseguire, con sempre maggiore fermezza, la lotta alla barbarie del terrorismo suicida che vuol colpire al cuore i cardini della nostra civiltà. E’ una lotta dura, dalla quale (come ha detto il cardinal Ruini) non possiamo esimerci. Non possiamo esimerci dal combattere per una causa che, come ci auguriamo, porterà nel mondo più libertà, più pace e più democrazia.



Elogio del Festival targato Tony Renis

di Gianteo Bordero - 12 marzo 2004

Il festival di Sanremo, come ogni anno, non ha mancato di suscitare polemiche. Nel bene e nel male, la manifestazione canora rivierasca calamita attorno a sé l'attenzione di giornali, telegiornali, riviste...CONTINUA...

mercoledì 10 marzo 2004

"...e liberaci dal Maligno"

di Gianteo Bordero - 5 marzo 2004

«Il più grande successo di Satana è riuscire a far credere che non esiste»: parola di don Gabriele Amorth, uno degli esorcisti più famosi e, a quanto pare, di successo. A Satana, recentemente, ha dedicato una puntata la trasmissione di Rai3 "Enigma", andata in onda lo scorso venerdì...CONTINUA...

giovedì 4 marzo 2004

G.K. Chesterton: l’avventura di un uomo vivo

di Gianteo Bordero (testo di una conferenza tenuta a Genova il 31 marzo 2003)

"Gilbert Keith Chesterton non è cresciuto in una famiglia religiosa e non ha ricevuto una formazione cristiana nel senso preciso del termine. Non è stato preparato alla sua missione apologetica da qualche agguerrita università pontificia. Nessun movimento culturale cattolico l’ha illuminato"...CONTINUA...



mercoledì 3 marzo 2004

La sinistra nel pallone

di Gianteo Bordero - 27 febbraio 2004

In Italia, il bello del calcio è che, come si suol dire, esistono 50 milioni di commissari tecnici, che si danno solitamente convegno, il lunedì mattina, nei tanti bar del paese. Tra questi cinquanta milioni di allenatori - ognuno dei quali ha le sue idee tecniche, tattiche, strategiche - vi è anche, e a buon diritto...CONTINUA...