venerdì 25 giugno 2004

Alle europee è tramontato l'Ulivo

di Gianteo Bordero - 19 giugno 2004

E' bastato che fossero trasmessi i primi exit poll, domenica sera, perché subito i rappresentanti di "Uniti nell'Ulivo" iniziassero a recitare il loro de profundis per Forza Italia, Berlusconi e il governo della Casa delle Libertà. Poi sono arrivati i dati dello scrutinio...CONTINUA...

Forza Italia, la forza dell'Italia

di Gianteo Bordero - 11 giugno 2004

«Con Berlusconi l'Italia s'è desta»: questa parafrasi dell'inno di Mameli, queste parole sono state pronunciate da don Gianni Baget Bozzo durante il suo intervento all'ultimo Congresso Nazionale di Forza Italia. Ed è così, come anche dimostrano i fatti accaduti in quest'ultima settimana, a livello nazionale ed internazionale...CONTINUA...

Rientrati in Italia Stefio, Agliana e Cupertino

di Gianteo Bordero - 9 giugno 2004

Sono rientrati questa mattina alle 11.15, all'aeroporto di Ciampino, i tre ostaggi italiani liberati ieri in Irak dalle forze della coalizione. Maurizio Agliana, Salvatore Stefio, Umberto Cupertino, partiti dal Quwait alle 5.50 di questa mattina, sono giunti a Roma a bordo di un Falcon...CONTINUA...

Liberati gli ostaggi italiani in Irak

di Gianteo Bordero - 8 giugno 2004

E' finita, ed è finita bene, nel miglior modo possibile. Sono stati liberati oggi nel primo pomeriggio, nella parte meridionale di Bagdad, dalle forze della coalizione, i tre ostaggi italiani prigionieri dallo scorso 9 aprile delle "Falangi verdi di Maometto". Salvatore Stefio, Maurizio Agliana, Umberto Cupertino...CONTINUA...

lunedì 7 giugno 2004

Il caso "Andersen"

La sinistra usa i bambini per raccontare le sue favole

di Gianteo Bordero

pubblicato sull'edizione ligure de "Il Giornale" il 2 giugno 2004


Grazie al cielo il premio Andersen non è un’invenzione del sindaco Lavarello e neppure del suo predecessore, il dottor Chella. E grazie al cielo le favole esistono da sempre, sin da quando l’uomo ha sentito il bisogno di raccontare l’incanto e il fascino del significato ultimo della realtà. Per cui le favole non parlano di un mondo che non c’è: parlano piuttosto dell’altro mondo, di quel mondo invisibile (eppure anch’esso reale) che contiene il segreto e il mistero del nostro mondo, del cielo stellato e del chiaro di luna, del mare, del sole, del vento. I padri e le madri, da sempre, hanno raccontato le favole con questo impeto incancellabile: quello di mostrare che c’è un oltre, che l’incanto del significato ultimo è più forte del disincanto che il cinismo tende sempre, inevitabilmente, a produrre in noi quando diventiamo “grandi” e “adulti”.

Avere dunque a Sestri Levante un festival dedicato alle favole e ai bambini è una cosa di cui essere lieti e perfino orgogliosi; e bisogna essere grati a chi, ormai tanti anni fa, ha avuto questa idea.

Ma quando un’amministrazione comunale (come l’attuale) usa l’Andersen come luogo di propaganda politica, è chiaro che viene sradicata la natura stessa dell’evento, che da meritevole iniziativa sociale e culturale rischia di trasformarsi nell’ennesima broda politicizzata, di parte. Messa in piedi – tra l’altro – coi denari dei contribuenti, che quest’anno a Sestri Levante si sono visti aumentare, in maniera rilevante, tasse e imposte. La giunta di sinistra-centro, del resto, non è nuova nell’usare in maniera partigiana ciò che dovrebbe appartenere a tutti i sestresi (il caso del giornalino comunale è ancora più eclatante, pagato con le tasse di tutti e usato esclusivamente come voce della “balena rossa” guidata da Andrea Lavarello).

Così, per restare all’attualità, in questi giorni di Andersen si sono sentiti burattinai che coi loro pupazzi, invece di divertire e far sognare i bambini, si sono profusi in comizi anti-berlusconiani. E meno male che a Sestri le elezioni comunali si sono svolte lo scorso anno, altrimenti anche ora (come 12 mesi fa) avremmo dovuto assistere al penoso spettacolo di un festival per bambini usato come spazio di campagna elettorale, con tanti sedicenti comici di sinistra tutti schierati per gettare fango su Berlusconi, sul centro destra e sul governo. Sarebbe meglio che questa amministrazione sinistra, invece che chiamare Michele Serra a indottrinare grandi e piccini, pensasse a come valorizzare al meglio le incredibili risorse culturali e naturali che la città possiede.

Come se non bastasse, in questi giorni si sono perfino visti clown e giocolieri che, davanti a una platea di bimbi, hanno iniziato a declamare poesie da bollino rosso, da film vietato ai minori di 14 anni, per poi, davanti agli stessi pargoli, fare strani giochi di prestigio coi preservativi.

Tutto questo non c’entra proprio nulla con le favole, con la magia, con quel senso fantastico del mistero che è una delle risorse più grandi che ciascuno di noi possiede, i bambini in particolare. Se l’Andersen deve essere usato e deformato in questo modo, allora è meglio che ritorni ad essere quello che fu in origine: una gara di belle favole e non, come ora, un brutto spazio di propaganda politica, peraltro pagata a spese della cittadinanza intera.

"La forza di un sogno"

I discorsi per cambiare l'Italia di Silvio Berlusconi

recensione di Gianteo Bordero - 4 giugno 2004

Sono già passati dieci anni da quando, agli inizi del 1994, Silvio Berlusconi annunciava agli italiani la sua ormai famosa "discesa in campo", manifestando così l'intenzione di creare un blocco politico, uno schieramento che potesse opporsi all'allora apparentemente inevitabile presa del potere da parte del partito post-comunista...CONTINUA...

martedì 1 giugno 2004

Forza Italia, il partito della libertà che sa governare gli anni difficili

di Gianteo Bordero

pubblicato su "Il Giornale" (edizione Liguria) il 1 giugno 2004


In questi giorni ho avuto l’onore di partecipare, tra i delegati della provincia di Genova, al Congresso nazionale di Forza Italia tenutosi ad Assago. Sono stati tre giorni intensi e interessanti, ricchi di spunti e di contenuti. E soprattutto ricchi di incontri positivi, come anche abbiamo avuto occasione di constatare allo stand di “Ragionpolitica.it”, il settimanale on line della formazione “azzurra” diretto da Gianni Baget Bozzo e Alessandro Gianmoena.

Altro che partito di plastica! Forza Italia è ormai a tutti gli effetti, e da parecchi anni, una realtà viva, fatta di persone che si riconoscono in quel messaggio e in quell’azione di libertà che hanno trovato espressione nel genio politico di Silvio Berlusconi. Questo lo si è visto bene soprattutto nell’ultima giornata, quando ai delegati si è aggiunto un folto pubblico di militanti e simpatizzanti giunti da tutta Italia.

Il popolo di Forza Italia, questo popolo della libertà, si è stretto attorno al presidente Berlusconi per sostenere l’azione e le ragioni di quello che è, senza enfasi retorica, un governo dei record, non solo per la durata (fatto epocale nell’Italia dei governi balneari e del manuale Cencelli), ma anche e soprattutto per quell’opera riformatrice che sta svecchiando e ammodernando un sistema che sembrava aver trovato, nella crisi dei partiti tradizionali, un punto di non ritorno.

Come ama ripetere don Gianni, “governiamo gli anni più difficili”, gli anni post 11 settembre, gli anni della lotta al terrorismo suicida, gli anni di un cambiamento significativo della stessa struttura dell’economia e della società mondiali; gli anni dell’euro e del lavoro interinale, gli anni delle telecomunicazioni di massa, di internet. Gli anni in cui ai governi è chiesta una capacità adeguata e immediata di lettura di una realtà continuamente in movimento.

In questo contesto, Silvio Berlusconi e Forza Italia continuano ad essere e a rappresentare (di contro al livore e al nichilismo della sinistra) lo spirito di una tenacia e di un senso positivo e fattivo delle cose che altrove non è dato riscontrare, la speranza di un futuro di benessere, pace e libertà per il popolo italiano.

Per cui non è vero che Forza Italia è un contenitore senza contenuto, una specie di Babele dei linguaggi politici. E’ invece il luogo in cui il credo della libertà è divenuto criterio politico per eccellenza; il luogo in cui, finita l’epoca delle ideologie che hanno insanguinato il Novecento, la persona, la sua libertà e la sua felicità tornano ad essere la stella polare di chi è chiamato a governare il paese. In questo quadro si inseriscono e si capiscono l’abbassamento delle tasse e delle imposte, le nuove infrastrutture, la riforma della scuola, del mercato del lavoro e gli altri importanti provvedimenti portati innanzi dall’esecutivo Berlusconi.

Questo, mi pare, è il contenuto ultimo e più profondo emerso nel Congresso di Assago, e che bene è riassunto nelle parole che il presidente Berlusconi ha posto come chiusura del suo ultimo libro “La forza di un sogno”: "Cambiare l’Italia! Questo è il nostro traguardo, un traguardo concreto: fare politica nel senso più alto del termine, operare per aumentare la felicità di tutti, per aiutare chi non è nell’area del benessere, per dare una mano a chi è rimasto indietro, per garantire la prosperità, la sicurezza e la libertà. In definitiva, per costruire l’Italia del futuro".

Un “sogno” che, come è emerso ad Assago, in questi anni è incominciato a divenire realtà.

Governo dei record, governo delle libertà

di Gianteo Bordero - 27 maggio 2004

Se bastasse la durata in carica di un governo per formulare un giudizio sul suo operato, allora l'esecutivo guidato da Silvio Berlusconi sarebbe già un esecutivo da record. Almeno per la situazione italiana, da decenni ormai abituata a governi balneari, manuale Cencelli, rimpasti ed equilibrismi vari, legislature di pochi mesi che avevano reso incomprensibile...CONTINUA...