martedì 27 dicembre 2005

Berlusconi a «Porta a Porta»:
la forza dei fatti
di Gianteo Bordero - 24 dicembre 2005
Più volte, nelle sue ultime uscite pubbliche, Silvio Berlusconi ha affermato che, dopo quattro anni e più in cui ha «portato la croce» dell'attività di governo, ora è giunto il momento di «cantare», di rendere noti in maniera capillare i provvedimenti e le riforme messi in campo dall'Esecutivo della CdL dalla vittoria elettorale del 2001 ad oggi. E' in quest'ottica che si inserisce l'«Operazione Verità» lanciata da Forza Italia...CONTINUA...
Nichilismo e fondamentalismo fanatico,
i veri nemici della pace
«Nella verità, la pace», sostiene Benedetto XVI
di Gianteo Bordero - 16 dicembre 2005
"Al giorno d'oggi, la verità della pace continua ad essere compromessa e negata, in modo drammatico, dal terrorismo che, con le sue minacce ed i suoi atti criminali, è in grado di tenere il mondo in stato di ansia e di insicurezza. I miei Predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II sono intervenuti più volte per denunciare la tremenda responsabilità dei terroristi e per condannare l'insensatezza dei loro disegni di morte. Tali disegni, infatti, risultano ispirati da un nichilismo tragico e sconvolgente"...CONTINUA...

venerdì 9 dicembre 2005

L'Italia non è in declino, la sinistra sì
di Gianteo Bordero - 9 dicembre 2005
Dapprima ci hanno pensato l'Ocse e l'Istat, poi sono arrivati l'annuale rapporto Censis e le parole del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che si è rivolto ai giovani di Lodi invitandoli a non «temere un declino che non ci sarà». La sinistra, che in questi anni ha alimentato in tutte le piazze e in tutte le salse - anche per nascondere il suo vuoto politico - la cosiddetta «retorica del declino», viene privata ora, da esponenti non certo riconducibili al centrodestra, di uno dei suoi argomenti cardine per la prossima campagna elettorale...CONTINUA...
Benedetto XVI «restituisce» Assisi alla Chiesa
di Gianteo Bordero - 25 novembre 2005
La decisione di Benedetto XVI, di ricondurre sotto la giurisdizione del vescovo diocesano la Basilica Superiore di san Francesco d'Assisi, il Sacro Convento e la Basilica di Santa Maria degli Angeli, ha un rilevante valore simbolico, dal punto di vista ecclesiale e non solo. Un valore che molti hanno tentato di sminuire, con argomenti che però non colgono nel segno fino in fondo...CONTINUA...

sabato 19 novembre 2005

La Chiesa italiana e le elezioni del 2006
di Gianteo Bordero - 19 novembre 2005
...Appare chiaro, da queste sottolineature, come la Chiesa italiana, pur non schierandosi apertamente dall'una o dall'altra parte, non voglia rinunciare al suo ruolo pubblico nel dibattito politico sui temi riguardanti il bene comune e lo sviluppo sociale del nostro Paese. Possiamo immaginare che in vista delle elezioni del 2006, anche se non forniranno una esplicita indicazione di voto, Ruini e la CEI non abdicheranno al compito di «illuminare le coscienze» dei credenti...LEGGI TUTTO...
Il Concordato, la fede, il potere
di Gianteo Bordero - 11 novembre 2005
Anche se il centrosinistra, alla fine, non inserirà nel suo programma la revisione del Concordato con la Chiesa cattolica, come chiedono a gran voce i socialisti di Boselli e i radicali di Capezzone, quello che ad esso rimarrà di fatto precluso - per motivi che potremmo definire «ontologici» - è una sintonizzazione di fatto con i sentimenti e la coscienza profonda espressa dalle parole e dagli interventi di Joseph Ratzinger e di Camillo Ruini, come pure da gran parte dell'attuale «mondo» cattolico italiano...CONTINUA...

lunedì 7 novembre 2005

Ansaldo Nucleare,
per una nuova politica energetica
Intervista a Alberto Gagliardi, sottosegretario per gli Affari Regionali
di Gianteo Bordero - 4 novembre 2005

«Un fatto straordinario». Così Alberto Gagliardi, sottosegretario per gli Affari Regionali, commenta l'accordo firmato a Genova lo scorso venerdì dal ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola, e dal presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, per la nascita di Ansaldo Nucleare, società che ha come obiettivo quello di avviare accordi e partnership con aziende europee produttrici di energia nucleare. Con il varo di Ansaldo Nucleare inizia per l'Italia un serio ripensamento sulla politica energetica del nostro Paese...CONTINUA...
Il «fattore B» per vincere ancora
di Gianteo Bordero - 28 ottobre 2005
Quando Silvio Berlusconi dichiara, come ha fatto lo scorso mercoledì, che nessun governo della storia repubblicana ha mai avuto la forza riformatrice dell'esecutivo da lui guidato, riassume in poche battute una verità scomoda ai più, ai cultori del politicamente e giornalisticamente corretto come pure ai nostalgici del bel tempo che fu...CONTINUA...

sabato 15 ottobre 2005

Riforma elettorale:
che ne sarà di Romano Prodi?
di Gianteo Bordero - 14 ottobre 2005
«Ed ora, che ne sarà del mio viaggio?». Forse queste parole di Eugenio Montale saranno tornate in mente a Romano Prodi dopo l'approvazione, alla Camera, della riforma elettorale. Che ne sarà, dunque, del viaggio politico di Prodi Romano da Bologna? Che ne sarà delle primarie, da lui messe sul piatto della bilancia nell'accordo di giugno con Francesco Rutelli come contropartita per il via libera alla lista autonoma della Margherita? Come Montale, anche Prodi il suo viaggio lo aveva studiato a lungo, nei minimi dettagli...CONTINUA...

lunedì 10 ottobre 2005

Per non falsare il dibattito sulla laicità...
di Gianteo Bordero - 7 ottobre 2005
Il cristianesimo vive nella storia, la fede vive nella vita. Un cristianesimo disincarnato, una fede avulsa dall'esistenza sono, tout court, una contraddizione in termini, lo svuotamento del significato ultimo e decisivo del fatto cristiano. La carne e la materia, che tanto pensiero classico aveva pensato come la «tomba dell'anima», diventano, con la venuta di Gesù, lo strumento stesso scelto da Dio per comunicarsi definitivamente agli uomini...CONTINUA...

venerdì 30 settembre 2005

Quel fideismo laicista
peggiore dei fischi a Ruini
di Gianteo Bordero - 30 settembre 2005
C'è qualcosa che il laicismo di maniera, quello che teorizza e propaganda una fede relegata e rinchiusa nell'ambito intimo e privato, si ostina a non capire. C'è qualcosa che sfugge a tutti coloro che, pur rimbrottando moralisticamente i contestatori di Ruini a Siena, ne avallano di fatto le ragioni. Ben peggiore dei fischi al presidente della CEI, infatti, è l'ostentato atteggiamento di superiorità morale, di impassibile fariseismo mostrato da tanti soloni del giornalismo nostrano politicamente e ideologicamente corretto...CONTINUA...

sabato 24 settembre 2005

Ruini, i Pacs e l'etica della ragione
di Gianteo Bordero - 23 settembre 2005
Come già accaduto in occasione del dibattito sulla procreazione assistita, saggiamente Ruini non sceglie la via della «guerra di religione», ma chiede a tutti di porsi sul terreno di una sana «etica della ragione», capace di non buttare a mare la costituzione ontologica dell'uomo e le radici della nostra cultura e della nostra civiltà...LEGGI TUTTO...

venerdì 16 settembre 2005

La memoria di Fabrizio Quattrocchi
e i nostri valori
Intervista a Salvatore Stefio,
Maurizio Agliana e Umberto Cupertino
di Gianteo Bordero - 16 settembre 2005
Incontriamo Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Umberto Cupertino a Gubbio, nell'ambito del seminario di Formazione politica organizzato dal Coordinatore Nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, e giunto quest'anno alla quarta edizione. Stefio, Agliana e Cupertino sono nella cittadina umbra per presentare il libro di Letizia Leviti (giornalista di SkyTg 24) Forse domani ti ammazzo (edizioni Tormargana, pag. 141, euro 12), che racconta e ricostruisce i 58 giorni di prigionia in Iraq dei tre addetti alla sicurezza rapiti il 9 aprile e liberati l'8 giugno dello scorso anno...CONTINUA...

lunedì 12 settembre 2005

Berlusconi e la «questione» cattolica
Cattolicesimo e politica dopo l'elezione di Benedetto XVI
di Gianteo Bordero - 9 settembre 2005*
Fatichiamo ancora, nel nostro Paese, ad uscire dall'inganno semantico che per lungo tempo ha identificato la politica «cattolica» con la politica «democristiana», facendo coincidere - di fatto - due fattori non omogenei. Il '92 ha rappresentato l'emersione della punta dell'iceberg di una crisi culturale, politica e ideale che aveva finito con l'investire il partito che, a partire dal 1948, garantì l'equilibrio democratico italiano nel dopoguerra e negli anni della Guerra Fredda. La caduta del Muro di Berlino e la fine del sistema sovietico, il pontificato di Giovanni Paolo II, l'avvento della globalizzazione, hanno decretato pure la fine...CONTINUA...
    *articolo pubblicato sul numero speciale che Ragionpolitica ha stampato in occasione del seminario di Formazione di Forza Italia, svoltosi a Gubbio dall'8 al 10 settembre 2005. Clicca qui per visualizzare il numero speciale in formato pdf.

    venerdì 9 settembre 2005

    GUBBIO, 8-10 SETTEMBRE 2005

    martedì 6 settembre 2005

    Benedetto XVI incontra i lefebvriani:
    un altro «segno dei tempi»
    di Gianteo Bordero - 6 settembre 2005
    Papa Ratzinger ci viene spesso presentato, dalle immagini che lo ritraggono nei suoi incontri pubblici, con le braccia aperte, spalancate, quasi ad abbracciare chi gli sta di fronte. E, come le braccia, anche lo sguardo (se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima) rivela questo desiderio di accoglienza. Quello che veniva dipinto come il «duro», «arcigno» e quasi militaresco custode della dottrina della fede, si sta rivelando invece come un padre che, certo e fermo nella sua identità, proprio per questo è capace con tenerezza di accogliere, abbracciare, instaurare un dialogo...CONTINUA...

    lunedì 29 agosto 2005

    PENOMBRA IN CONCERTO
    San Bartolomeo della Ginestra, 28 agosto 2005

        sabato 27 agosto 2005

        A Colonia la Chiesa di Benedetto XVI
        e la festa della fede
        di Gianteo Bordero - 25 agosto 2005
        A Colonia, Benedetto XVI era da molti atteso al varco. Era il primo viaggio all'estero del nuovo Papa, che si trovava di fronte a sfide ed appuntamenti importanti: la Giornata mondiale della Gioventù, la visita alla sinagoga di Colonia e l'incontro con i rappresentanti di alcune comunità musulmane - solo per citare i più rilevanti...CONTINUA...

        giovedì 18 agosto 2005

        Benedetto XVI, i giovani
        e la sfida della fede
        di Gianteo Bordero - 18 agosto 2005
        Nella sua prima intervista alla Radio Vaticana, Benedetto XVI ha lasciato intendere chiaramente quelle che sono le sue speranze e le sue attese per la Giornata mondiale della Gioventù di Colonia. E' il primo viaggio all'estero di Papa Ratzinger; un viaggio che toccherà il cuore stesso dell'Europa cristiana, quella Colonia la cui cattedrale custodisce le reliquie dei tre re Magi. E, non a caso, il raduno mondiale di questi giorni è intitolato, proprio riprendendo le parole dei Magi, «siamo venuti per adorarlo»...CONTINUA...

        venerdì 5 agosto 2005

        Le vie del «politicamente corretto»
        sono infinite...
        di Gianteo Bordero - 4 agosto 2005
        Sergio Romano ci ha ormai abituati, in questi anni, alle sue gaffe e ai suoi errori di valutazione circa la politica interna ed anche - cosa, per un ex-ambasciatore, pure peggiore - internazionale. Nel suo editoriale sul Corriere della Sera del 30 maggio, tanto per citare una delle ultime «cantonate» in ordine di tempo, all'indomani della sonora bocciatura francese al Trattato costituzionale europeo, Romano sminuiva - fin quasi a considerarlo insignificante - il voto referendario...CONTINUA...

        domenica 31 luglio 2005

        L'Italia di fronte al terrore:
        vivere, non sopravvivere
        di Gianteo Bordero - 29 luglio 2005
        Di fronte alla nuova ondata di terrorismo che ha colpito indistintamente la Gran Bretagna, l'Egitto, la Turchia, l'Iraq, Israele, quale risposta vuole e può dare l'Italia? Siamo tutti praticamente certi, dai servizi di intelligence fino al cosiddetto uomo della strada, che da qui ai prossimi mesi anche il nostro Paese potrebbe essere oggetto di un attentato terrorista. Abbiamo predisposto un pacchetto di misure (il cosiddetto «pacchetto Pisanu») condiviso da una larga maggioranza delle forze politiche. Bene. E' un passo importante, necessario. E' una prima misura di sopravvivenza. Ma di fronte all'accrescersi della virulenza del terrorismo jihadista, sopravvivere non basta...CONTINUA...

        sabato 23 luglio 2005

        Oltre la solitudine dell'io
        di Gianteo Bordero - 23 luglio 2005
        Pensare l'uomo solo, frantumando il suo tessuto connettivo, sciogliendolo dai legami vitali che lo costituiscono come persona, è il più grande delitto che ci possiamo permettere, esistenzialmente e culturalmente. Speculare su questa solitudine di fatto senza contestarla significa, per ciò stesso, rinunciare ad aprire lo sguardo sulle possibilità di bene che ci vengono dalla realtà, dalla fraternità umana...LEGGI TUTTO...

        sabato 16 luglio 2005

        Gli attentati di Londra
        e la risposta dell'Occidente
        di Gianteo Bordero - 15 luglio 2005
        Dopo gli attentati che il terrorismo islamista ha portato nel cuore di Londra, la domanda che maggiormente circola nel discorso pubblico, a tutti i livelli, è: «Ed ora, che fare?». Si dice: intensifichiamo i controlli e tutte le misure antiterrorismo nelle nostre metropoli e nelle nostre città; presidiamo più attentamente le metropolitane, gli aeroporti, le stazioni ferroviarie, insomma tutti quei luoghi che si stanno rivelando come i più vulnerabili ed esposti ad un attacco...CONTINUA...
        IMMAGINI DI UNA SERATA IN MUSICA
        Concerto dei "Penombra" alla rassegna musicale "Open Music"
        San Salvatore di Cogorno, 13 maggio 2005


        sabato 2 luglio 2005

        La beatificazione di Giovanni Paolo II
        e la fede dei «semplici»
        di Gianteo Bordero - 1 luglio 2005
        In tutti i suoi anni trascorsi alla Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Joseph Ratzinger ha sempre interpretato il suo compito innanzitutto come «difensore della fede dei semplici». Quella fede che è adesione cordiale al mistero della divino-umanità di Cristo; che è apertura gioiosa del cuore e della ragione all'annuncio tenero e tremendo di un Dio che, facendosi uomo tra gli uomini, attraversando fino all'estremo limite della morte e della sofferenza la condizione umana...CONTINUA...
        Dal Catechismo di Pio X
        al Compendio di Benedetto XVI
        di Gianteo Bordero - 25 giugno 2005
        Era il 2 febbraio del 2003 quando Giovanni Paolo II scriveva all'allora cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, incaricandolo di redigere un «compendio» del Catechismo della Chiesa cattolica. Si era svolto pochi mesi prima, nell'ottobre del 2002, un congresso catechistico internazionale per fare il punto della situazione a dieci anni dalla pubblicazione, nel 1992, del Catechismo cattolico fortemente voluto da Papa Wojtyla. E proprio in occasione di questo congresso...CONTINUA...

        venerdì 17 giugno 2005

        Referendum
        Le bugie hanno il quorum corto
        di Gianteo Bordero - 17 giugno 2005
        Le bugie hanno le gambe corte. Nel caso dei referendum sulla procreazione assistita, le hanno avute talmente corte da non raggiungere neanche il 26% degli elettori, poco più della metà dei voti che sarebbero serviti per raggiungere il tanto sospirato quorum. Perché parliamo di bugie? Perché - salvo qualche rara eccezione - i promotori dei referendum hanno impostato la loro campagna su slogan e dogmi fasulli, tanto che ci è venuto il dubbio, leggendo certi editoriali abrogazionisti...CONTINUA...
        Gli eroi della resistenza
        cancellati dai comunisti
        di Gianteo Bordero
        "Il Giornale" ed. Liguria del 15 giugno 2005
        “La Resistenza cancellata”, ovvero tutte quelle cose che la storiografia ufficiale non dice a proposito di protagonisti della resistenza che ebbero il solo “torto” di non schierarsi sotto le bandiere rosse del Partito Comunista italiano. A questa “resistenza cancellata” ha dedicato un pregevole libro (pubblicato da Ares nel 2003) lo storico e giornalista Rai Ugo Finetti, ospite sabato sera dei Bagni Liguria di Sestri Levante, per una conferenza organizzata dal centro culturale “Umana Avventura”. Finetti parte dalla constatazione che, a differenza della vulgata che va per la maggiore, tendente ancora oggi a semplificare gli avvenimenti storici in nome dei residui dell’ideologia, la resistenza è stata un fenomeno complesso. Di conseguenza, non è possibile formulare un giudizio storico lucido se non si tiene conto di tutti i fattori in gioco che, tra il 1943 e il 1945, cooperarono alla lotta contro il nazismo ed il fascismo.
        Per sessant’anni – dice Finetti - vuoi per meriti propri, vuoi per demeriti altrui, sui libri di scuola, nelle università, tra le pagine dei maggiori giornali italiani l’unica lettura storica legittimata a parlare e a porsi come autorevole è stata quella legata al PCI. Anche una certa letteratura “revisionista” – spiega facendo riferimento ai libri di Pansa – ha raccolto spunti e ricerche già presenti da lustri, censurati dalla cultura “mandarina” e sopravvissuti, come in una specie di samizdat, grazie a piccole case editrici non conformiste.
        Entrando nel merito della ricerca condotta da Finetti, scopriamo tutta una serie di nomi e di storie finite nel dimenticatoio, ma non per questo meno eroiche di quelle dei partigiani “rossi”. Troviamo la storia di Alfredo Pizzoni e Raffaele Cadorna. Il primo, liberale, lasciò la sua brillante carriera di finanziere e divenne leader del CLN dell’Alta Italia, rianimando la resistenza nel difficile inverno del ’44. Il secondo, generale dell’esercito italiano agli ordini del Duce, se ne distaccò e, portando con sé molti dei suoi sottoposti, contribuì alla costituzione dei “Volontari della Libertà”. L’8 settembre del ’43, a Roma, affrontò per primo i nazisti, e fino al ’45 fu una delle figure più importanti nell’organizzare strategicamente la resistenza.
        Pizzoni e Cadorna sono solo due dei tanti nomi “cancellati”. Tra loro, anche quello del Capitano Montezemolo, che guidò la resistenza clandestina a Roma e fu poi catturato dai nazisti e fucilato alle Fosse Ardeatine. E poi Edgardo Sogno, una delle massime figure della resistenza “liberale”. E poi, ancora, molte figure eroiche della “resistenza bianca”, ossia cattolica, tra cui numerosi sacerdoti. Tutti personaggi che la storiografia dominante ha oscurato, in un disegno funzionale all’esercizio dell’egemonia culturale di gramsciana memoria.
        Del resto – nota Finetti – “c’è una storiografia comunista che, anche dopo la Caduta del Muro di Berlino, continua a leggere la storia con le categorie dell’ideologia classista. Tutto ciò che nella resistenza fu anticomunista viene classificato come ‘fascista’ e gettato nella spazzatura”. Un atteggiamento culturalmente “totalitario” – questo – che documenta la tragedia ideologica del Novecento, dove comunismo e nazismo sono le due facce della stessa medaglia totalitaria. Basti pensare – ricorda Finetti - che tra il 1924 e il 1926, mentre i partiti liberal-democratici si erano ritirati sull’Aventino in segno di rifiuto dell’avanzata del fascismo, il Partito Comunista italiano se ne stava tranquillamente seduto sui banchi del Parlamento, incapace di esercitare una qualsiasi opposizione al dilagare del regime.

        venerdì 10 giugno 2005

        Referendum
        L'astensione come risposta
        alla «dittatura del desiderio»
        di Gianteo Bordero - 10 giugno 2005
        Ipse dixit. Umberto Veronesi, paladino dei «quattro sì», non ha dubbi. Sul Corriere della Sera del 6 giugno, parlando della diagnosi preimpianto cui la legge 40 pone dei vincoli che i referendari vorrebbero abrogare, dice invece che essa è sempre necessaria e doverosa, in modo che «l'embrione, se difettoso, non venga inserito nell'utero». «Difettoso», proprio così. Manco stesse parlando di un pezzo di ricambio dell'automobile. Non lo sfiora neppure lontanamente l'idea - o perlomeno il dubbio - che lì, in quel piccolo «grumo di cellule» (come lo definiscono molti referendari), possa abitare una persona, con il suo patrimonio genetico unico e irripetibile, coi suoi diritti inalienabili di esserci, di nascere, di crescere...CONTINUA...

        martedì 7 giugno 2005

        Referendum
        "Ecco perché è giusto astenersi"
        Gianteo Bordero
        "Il Giornale" - ed. Liguria dell'8 giugno 2005
        L’astensione ai referendum del 12 e 13 giugno è lo strumento più adeguato e più efficace per opporsi all’abrogazione di importanti articoli della legge 40 approvata dal Parlamento lo scorso anno. La legge 40 è una buona legge, che regolamenta in maniera ragionevole e sensata l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Soprattutto, la legge 40 garantisce una tutela giuridica all’embrione e riconosce quello che l’embrione è: persona umana non solo in potenza, ma in atto, già contenente in sé il patrimonio genetico personale, unico e irripetibile.
        La legge 40 va difesa con l’astensione perché essa impedisce che l’embrione diventi una sorta di “materiale di risulta” per la soddisfazione dei desideri della coppia. A questo proposito, significativamente si è parlato di una “dittatura del desiderio” che sembra dominare la cultura e la mentalità del nostro tempo. Questa “dittatura del desiderio” è inaccettabile per chi crede che esista un vincolo etico invalicabile dall’uomo e dalla scienza, un vincolo rappresentato dalla stessa natura umana e dalla stessa persona umana, i concetti cardine su cui si è fondata, da duemila anni a questa parte, la nostra civiltà.
        L’uomo non può mai essere considerato come mezzo per la soddisfazione dei propri – seppur legittimi – desideri, ma sempre come un fine. Considerare l’uomo – e quindi anche l’embrione – come un mezzo e non come un fine spalanca le porte alla manipolazione della natura umana e quindi, di conseguenza, comporta il venir meno della libertà: libertà di esserci, libertà di nascere, libertà di crescere come essere unico e irripetibile.
        A che cosa porterebbe l’uso indiscriminato delle cellule dell’embrione-persona? Porterebbe alla “produzione” programmata di esseri umani, alla “fabbricazione” in laboratorio della vita…esiti tragici per la nostra civiltà, cresciuta e maturata sulla coscienza della dignità della persona umana e sulla coscienza di un limite etico che si pone di fronte al desiderio della “volontà di potenza” dell’uomo: “Il cielo stellato sopra di me – diceva Kant – e la legge morale dentro di me”. Questo patrimonio spirituale e culturale appartiene sia ai cattolici che ai laici, a tutti coloro che vedono nella manipolazione genetica e nella manipolazione embrionale un oggettivo declino civile, morale, sociale.
        Scegliere l’astensione “consapevole” è il metodo migliore per mantenere in vita una legge che, seppur non perfetta, garantisce e riconosce la dignità dell’embrione, e quindi la dignità della vita nel suo stadio originario e più “indifeso”. Infine, non credo che si possa lasciare alla parzialità dello strumento referendario una scelta così importante come quella sulla vita e sulla dignità dell’essere umano.
        Per tutti questi motivi, con questa consapevolezza, la mia scelta è quella di astenermi dal voto in occasione dei referendum di domenica e lunedì prossimi.

        Gianteo Bordero
        Consigliere Comunale di Forza Italia, Sestri Levante
        Vice-presidente del Consiglio Comunale di Sestri Levante

        sabato 4 giugno 2005

        Benedetto XVI, la procreazione assistita
        e il ruolo dell'Italia
        nella «geopolitica» della fede
        di Gianteo Bordero - 3 giugno 2005
        Nel suo atteso intervento all'assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana, Benedetto XVI non ha lasciato delusi quanti - da una parte o dall'altra - si aspettavano da lui una presa di posizione circa i referendum sulla procreazione assistita del 12 e 13 giugno prossimi. «Siete attualmente impegnati - ha detto il Papa rivolgendosi ai vescovi italiani - a illuminare e motivare le scelte dei cattolici e di tutti i cittadini circa i referendum ormai imminenti in merito alla legge sulla procreazione assistita: proprio nella sua chiarezza e concretezza questo vostro impegno...CONTINUA...

        mercoledì 1 giugno 2005

        ROMA, 31 MAGGIO 2005

          sabato 28 maggio 2005

          Il tiro alla fune Rutelli-Prodi e i destini della leadership del Professore
          di Gianteo Bordero - 27 maggio 2005

          Nel tiro alla fune che sta opponendo Francesco Rutelli e Romano Prodi non vi è in ballo soltanto una questione tattica relativa all'ingegneria elettorale, ma anche una questione strategica riguardante l'organizzazione dello schieramento di centrosinistra e, più in prospettiva, dello stesso scacchiere politico nazionale. E' importante, per farsi un'idea di quello che potrà accadere nel centrosinistra nei prossimi mesi, valutare le forze in campo da una parte e dall'altra...CONTINUA...
          La vittoria di Catania e la crisi della «strategia del logoramento»
          di Gianteo Bordero - 21 maggio 2005

          La vittoria al primo turno di Umberto Scapagnini a Catania, se da un lato non risolve di colpo i problemi e i nodi politici del centrodestra, dall'altro lato dà il «la» ad alcune riflessioni in controtendenza rispetto al dibattito sul futuro della CdL iniziato dopo la pesante sconfitta alle elezioni regionali di aprile. La quasi totalità dei sondaggisti e dei commentatori aveva dato Scapagnini perdente, e su ciò la sinistra aveva costruito l'equazione che faceva coincidere la sconfitta del candidato catanese della CdL - e uomo di Forza Italia - con la fine politica del cosiddetto «berlusconismo»...CONTINUA...
          La procreazione assistita, Diario e la sfida al cristianesimo
          di Gianteo Bordero - 14 maggio 2005

          Che dietro la battaglia referendaria per la fecondazione assistita vi fosse un certo pregiudizio anticattolico, lo si poteva intuire chiaramente sin dall'inizio. Spesso, però, questo pregiudizio è stato mascherato dal clichè, ripetuto a ogni pie' sospinto, del «progresso scientifico» e della «libertà di ricerca e di sperimentazione», quando non da uno specioso umanitarismo propagandato nel nome della «libertà di cura». Chiunque in questi mesi si è opposto a tale posizione «progressista» e radicale è stato etichettato e bollato, sempre e comunque nel nome della «scienza», come un bieco nemico dell'uomo, un oscurantista «medievale», uno spietato conservatore...CONTINUA...

          lunedì 9 maggio 2005

          L'autobiografia di Joseph Ratzinger
          recensione di Gianteo Bordero - 7 maggio 2005
          Leggere l'autobiografia di Joseph Ratzinger aiuta a fare piazza pulita di tutte le etichette che, in questi anni e dopo l'elezione al soglio pontificio, sono state appiccicate addosso al già custode della Dottrina della Fede. Chi si aspettasse di trovare nel libro la storia e il ritratto di un Ratzinger rigido «tradizionalista» e «conservatore», resterà inevitabilmente deluso. Sin dalle prime pagine, infatti, e per tutto lo svolgimento cronologico del testo, egli si sforza di descrivere per cenni - tanto brevi quanto significativi - il clima spirituale in cui si svolse la sua giovinezza e maturò la sua vocazione. Una vocazione - certo - al sacerdozio, ma anche, in maniera accentuata, una sorta di vocazione alla teologia, che sembra fare da fil rouge di tutto il racconto autobiografico...CONTINUA...

          lunedì 2 maggio 2005

          Al passo con Cristo
          di Gianteo Bordero - 28 aprile 2005
          C'è un richiamo, semplice e solenne, che Papa Benedetto XVI ha espresso, sin dal momento della sua elezione, nei primi giorni del suo incarico sul soglio di Pietro. E' un richiamo che certo appartiene all'indole e all'esperienza del cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; ma in esso vi è anche qualcosa di più. Vi è il segno di un'anima «ferita» dall'incontro con Cristo, il rinnovarsi - nella persona carnale di colui che è stato chiamato a guidare la Chiesa - di un rapporto d'amore tra Gesù e l'uomo iniziato duemila anni fa...CONTINUA...
          I TESTI
          I giovani azzurri chiedono spazio nel partito
          di Gianteo Bordero - "Il Giornale - ed. Liguria" del 26 aprile 2005
          E’ stata un’intensa giornata di lavoro quella dell’ultimo Consiglio Nazionale di Forza Italia Giovani, che si è svolto nella sede milanese del partito sabato 17 aprile. I membri dell’ufficio di coordinamento e i coordinatori regionali, convocati dal coordinatore nazionale Simone Baldelli, hanno svolto un’analisi a tutto campo delle cause della recente debacle elettorale delle regionali ed hanno insieme dialogato su quelle che possono essere le iniziative da mettere in atto per recuperare consenso nell’elettorato. In particolare, ci si è chiesti quale debba essere il ruolo del movimento giovanile azzurro nei dodici mesi che ci separano dalla scadenza delle elezioni politiche. Il messaggio che è venuto da molti degli interventi ascoltati è chiaro: non bisogna prendere sottogamba e minimizzare il segnale lanciato dagli elettori in occasione delle regionali; non bisogna far finta che nulla sia accaduto; Forza Italia, a tutti i livelli, deve rimboccarsi le maniche e lavorare di più a contatto con quello che, da sempre, è stato il suo elettorato di riferimento. E, soprattutto, è necessario dare spazi concreti, nel partito, alla realtà del movimento giovanile. Un movimento che, in tutti questi anni, ha sempre sostenuto operativamente, con manifestazioni, seminari di formazione, incontri e volantinaggi, l’operato del governo Berlusconi. Ora i giovani che seguirono Berlusconi sin dal suo ingresso in politica del ’94, forti dell’esperienza accumulata in questi anni, chiedono concretamente più spazio, chiedono di non essere considerati solamente – come spesso si sente dire – “la voce critica del partito”.
          “Il movimento giovanile – afferma Francesco Pasquali, responsabile nazionale del settore struttura - è e si sente una risorsa da valorizzare. C’è una classe dirigente che è cresciuta in questi anni in Forza Italia; questo è un momento in cui le porte del movimento azzurro possono aprirsi a quei giovani che hanno dimostrato sul campo di avere capacità, lealtà e passione; non cogliere questa opportunità sarebbe un clamoroso spreco di energie”. Per Alessandro Lionetti, coordinatore regionale dei giovani azzurri, il problema è quello di un maggior radicamento e coordinamento organizzativo del partito sul territorio. I giovani possono svolgere, in tal senso, un ruolo di primo piano. “E’ importante – spiega – che i giovani trovino spazi all’interno del partito. Ad esempio, un primo passo potrebbe essere quello di inserire almeno uno o due giovani in più in ogni coordinamento, a tutti i livelli, facendoli partecipi e protagonisti delle decisioni del partito”. L’analisi di Alessandro Gianmoena, responsabile della formazione giovani e direttore della rivista on line “Ragionpolitica.it”, mette l’accento sullo spazio da dare alla formazione: “Forza Italia, a tutti i livelli, ha davanti a sé la sfida di scommettere di più sulla formazione politica. Noi giovani, all’interno del partito, abbiamo sempre promosso incontri e seminari di formazione. Questo – conclude - è il miglior modo per non appiattirsi sulla politica di piccolo cabotaggio e per fornire quelle chiavi di lettura del cambiamento della società che sono anche il miglior investimento sul futuro, dei giovani e del partito stesso”. Conclude il coordinatore nazionale, Simone Baldelli: “Tra i diversi compiti che noi giovani abbiamo c’è anche la responsabilità di ascoltare le ragioni di chi ci ha votato nel 2001 e non ci ha votato alle regionali. Dobbiamo fare tesoro di queste ragioni e fare in modo che il partito le ascolti, offrendo il nostro punto di vista al presidente Berlusconi e al suo nuovo governo”. Baldelli ha poi assicurato ai giovani di essere disponibile a girare l’Italia, incontrando i singoli coordinamenti per programmare le attività sul territorio e spiegare a iscritti e militanti che “la campagna elettorale non è appena finita, ma è appena cominciata”.

          sabato 23 aprile 2005

          Benedetto XVI, nella «vigna del Signore»
          di Gianteo Bordero - 20 aprile 2005
          «Cristo è la misericordia divina in persona: incontrare Cristo significa incontrare la misericordia di Dio. Il mandato di Cristo è divenuto mandato nostro attraverso l'unzione sacerdotale; siamo chiamati a promulgare - non solo a parole ma con la vita, e con i segni efficaci dei sacramenti, "l'anno di misericordia del Signore"». Rilette ora che Joseph Ratzinger è stato scelto come nuovo successore di Pietro, queste sue parole - pronunciate durante la messa «pro eligendo pontifice» - riempiono il cuore di gratitudine e mettono ancora più a fuoco la questione centrale ed essenziale di un pontificato, di ogni pontificato. Una questione che supera incommensurabilmente, col suo pondus, ogni altra questione inerente i problemi, le sfide, i nodi che un Papa si trova di fronte quando gli viene affidato il timone della Chiesa...CONTINUA...
          I TESTI:

          martedì 19 aprile 2005

          "HABEMUS PAPAM"

          "Cari fratelli e sorelle,
          dopo il grande Papa Giovanni Paolo II,
          i signori cardinali hanno eletto me,
          semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore.
          Mi consola il fatto che il Signore
          sa lavorare e agire
          anche con strumenti insufficienti.
          E soprattutto mi affido alle vostre preghiere,
          nella gioia del Signore risorto,
          fiduciosi del suo aiuto permanente,
          e di Maria, che sta dalla nostra parte"

          Joseph Ratzinger, Benedetto XVI
          19 aprile 2005

          domenica 17 aprile 2005

          La vera eredità di Giovanni Paolo II
          di Gianteo Bordero - 15 aprile 2005
          «Seguimi». E' questa parola, detta da Gesù risorto a Pietro e riportata dall'evangelista Giovanni, il refrain che ha segnato tutta l'omelia con cui il cardinale Ratzinger ha accompagnato l'ultimo saluto a Giovanni Paolo II, lo scorso venerdì. Il porporato tedesco e decano del collegio cardinalizio ha riletto così per immagini e capitoli, alla luce di quel «seguimi», tutta l'esistenza dell'uomo Karol Wojtyla e del Papa Giovanni Paolo II. Quel «seguimi» che esprime tutta la profondità, l'umanità e la radicalità del richiamo di Cristo nella vita degli uomini, l'invito a donare la propria esistenza per il «gregge», per l'opera di Dio in mezzo alle vicende del mondo. La particolarità e l'originalità della vocazione e della missione affidata all'apostolo Pietro, così, rappresenta in modo eminente e paradigmatico l'impatto della figura dell'uomo-Dio nell'esperienza storica degli uomini...CONTINUA...

          Testi:
          Il testamento di Giovanni Paolo II
          L'omelia del cardinale Ratzinger ai funerali di Giovanni Paolo II

          mercoledì 6 aprile 2005

          Giovanni Paolo II, infaticabile testimone di Cristo
          di Gianteo Bordero - 5 aprile 2005
          Parlare di Giovanni Paolo II significa per me parlare di una presenza che ha accompagnato il mio cammino sin dall'infanzia. La sua figura si accompagna alle figure famigliari che me lo hanno fatto conoscere, educandomi ad ascoltarlo, seguirlo ed amarlo. Per cui, in queste ore, quello che si accalca nella mente e nel cuore non sono tanto delle analisi e dei bilanci sul suo lungo, intenso e fecondo pontificato - analisi e bilanci che solo gli anni a venire potranno aiutare a fare compiutamente - quanto dei punti di memoria, delle immagini e delle parole che hanno rappresentato delle sfide, degli aiuti, delle rotture rispetto al modo di pensare solito e acquisito...CONTINUA...
          Importanza e attualità dell'anticomunismo in vista del 2006
          di Gianteo Bordero - 2 aprile 2005
          Con un'efficace espressione Sandro Bondi li ha definiti, durante l'ultimo Consiglio Nazionale di Forza Italia, i «signori col ditino alzato». Faceva riferimento, il coordinatore nazionale degli «azzurri», ai rappresentanti dei Ds, che proprio in quei giorni - eravamo agli inizi dello scorso febbraio - celebravano al Palalottomatica di Roma il loro Congresso. Un Congresso da molti definito come momento della «svolta riformista» del partito erede del Pci. Come non ricordare - ad esempio - le affermazioni di Fassino su Craxi e sulle elezioni irachene?...CONTINUA...

          martedì 29 marzo 2005

          Perché non si possono accettare lezioni morali dagli eredi del Partito Comunista italiano
          Gianteo Bordero
          Intervento tenuto durante il Consiglio Comunale del 29 marzo 2005
          Mi ero illuso, seguendo il congresso dei Democratici di Sinistra e ascoltando le dichiarazioni del segretario del partito che qui a Sestri Levante è partito di maggioranza, che finalmente qualcosa nella coscienza degli eredi del Partito Comunista italiano fosse cambiato. E avevo accolto anche con soddisfazione le affermazioni del Sindaco di Roma Veltroni, diessino anche egli, che ha dichiarato di recente che le foibe sono un episodio riconducibile a quello che, nella storia, viene definito “male assoluto”. Avevo anche apprezzato quanto affermato da vari esponenti della Margherita, tra cui Francesco Rutelli, che su questi argomenti ha espresso delle dichiarazioni che lasciavano ben sperare.
          Poi stasera mi ritrovo qui, in Consiglio Comunale, con davanti una mozione, un ordine del giorno e con davanti degli interventi che cancellano di colpo tutte le speranze, le buone speranze, le speranze in buona fede che gli interventi dei responsabili dei partiti della sinistra avevano suscitato in me. Dispiace soprattutto dover constatare che gli esponenti del partito di maggioranza di Sestri Levante non vogliano seguire quello che sempre più numerosi loro dirigenti, finalmente, dopo 50 anni, riconoscono. Iniziò coraggiosamente un cantautore che non è certo riconducibile all’area politica di centro-destra, Francesco De Gregori, che in una bellissima canzone intitolata “Il cuoco di Salò” diede seguito a un discorso non solo di pacificazione, ma di riconoscimento della verità. A dire che in Italia, tra il 1943 e il 1945, ci fu una guerra civile, ormai non sono più soltanto gli storici di destra; sono sempre più numerosi - anche qui, coraggiosi viene da dire - storici appartenenti all’area della sinistra: citiamo, uno per tutti, Gianni Oliva, amministratore diessino, che sta scrivendo dei libri coraggiosissimi sulla recente storia d’Italia; Giampaolo Pansa l’ho già citato altre volte, ma mi pare che non abbia trovato grande gradimento, neanche tra gli stessi esponenti del suo stesso partito, quindi eviterò di citarlo.
          Vedete, cari colleghi, noi di Forza Italia, noi che apparteniamo a un partito che ha nel suo Dna l’antifascismo e l’anticomunismo, siamo veramente le ultime persone - il collega Stagni per esperienza personale e io per storia familiare - a cui esponenti di partiti che nel loro Dna hanno avuto il nome e l’etichetta di comunisti possono rivolgere le loro lezioni di storia e di morale politica.
          Recentemente, come sapete, sta venendo alla luce il piano con cui, tra il 1975 e il 1983, l’Unione Sovietica, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, sostenuta dall’allora segretario del Partito Comunista italiano, Enrico Berlinguer, era pronta a invadere l’Europa e a invadere l’Italia.
          Quindi, cari colleghi, queste non sono solo storie che riguardano il periodo tra il 1943 e il 1945: sono storie che riguardano la nostra storia più recente e riguardano, non possiamo non rilevarlo, anche la storia attuale. Solo per citare 3 Paesi, 3 nazioni importanti, citerò la Corea del Nord, la Cina e Cuba: sono Paesi in cui ancora oggi governa ed è al potere un regime comunista; Paesi in cui sono negati i diritti civili, Paesi in cui sono negate le libertà, in cui il dissenso di pensiero e religione viene pagato con il carcere, quando non con la condanna a morte, quando non, ancora peggio, con la barbara esecuzione;
          Sempre storici di sinistra hanno scritto il famoso “libro nero del comunismo”, dove sono stati enumerati 120 milioni di vittime del comunismo. Non credo che di fronte a queste realtà ci sia da ridere, come stanno facendo in questo momento i colleghi dei Democratici di Sinistra. Come già diceva il collega capogruppo Stagni, non è pensabile che si consideri la storia d’Italia e anche la storia tra gli anni 1943 e 1945, una storia a senso unico: spesso coloro che pagarono da una parte e dall’altra, coloro che furono massacrati o dai fascisti o dai comunisti, erano persone che semplicemente, com’è documentato dagli storici - potete continuare a negare, ma è documentato – erano persone che avevano un solo ideale che era un’idea di libertà, di benessere e di un reale amore alla patria e non a qualche ideologia che ha seminato soltanto morte e distruzione nella storia.
          Per andare all’attualità, il caso della raccolta delle firme che è stata fatta da esponenti dei partiti della sinistra per la lista della Signora Mussolini, nipote del Duce, è un caso emblematicissimo. Ma c’è un altro caso emblematico. Ho sentito scagliarsi stasera con veemenza, giustamente e doverosamente, contro il nazifascismo. Siamo tutti d’accordo: sono stati un male assoluto della storia sia il nazismo che il fascismo. Però poi mi sorprende che anche in nostre discussioni recenti o di un anno fa, si siano sentite parole, anche in questo Consiglio Comunale, condiscendenti con quello che è stato uno degli ultimi regimi nazisti che abbiamo conosciuto in questi anni, che era regime di Saddam Hussein; un regime che è stato abbattuto, un regime nazista che è stato abbattuto dall’intervento delle forze angloamericane e oggi, di questo, possiamo e dobbiamo essere lieti.
          Per questi motivi, cari colleghi, noi non accettiamo lezioni morali e lezioni di storia da nessuno, noi non accettiamo lezioni né di libertà né di democrazia dalle persone e dai partiti che nella storia d’ Italia sono gli ultimi, veramente gli ultimi, a poter dare a chiunque nel nostro Paese lezioni di libertà e lezioni di democrazia.
          Quindi, chiaramente, non è accettabile l’ordine del giorno che è stato presentato; non è accettabile anche per gli interventi sentiti; non è accettabile per gli atteggiamenti di irrisione che esponenti dell’ex Partito Comunista hanno avuto questa stasera durante il mio intervento. Del resto, il nostro Paese il comunismo l’ha sempre rifiutato: l’ha rifiutato nelle elezioni del ‘48 e del ‘53, l’ha rifiutato nelle elezioni del 1994, l’ha rifiutato nelle elezioni del 2001 e lo rifiuterà - perché la gente ricorda, il popolo ricorda - anche nelle elezioni del 2006
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          domenica 27 marzo 2005

          La Pasqua, il passaggio oltre il confine
          di Gianteo Bordero - 26 marzo 2005
          «Con la Pasqua Dio non è entrato nella nostra vita abituale, ma tra i suoi confini ha aperto un passaggio su un nuovo spazio posto al di là della morte». Sono parole del cardinale Joseph Ratzinger, tratte da una sua meditazione sul simbolismo pasquale. Nella Settimana Santa e nel triduo pasquale la liturgia della Chiesa ripropone ai credenti ed al mondo intero l'ineffabile mistero che dà forma e sostanza al Cristianesimo, come pure la sfida ultima che esso rappresenta per ogni uomo. La passione, morte e risurrezione di Gesù, infatti, vanno a toccare quegli aspetti più umanamente ponderosi e apparentemente contraddittori dell'esistenza...CONTINUA...
          Il dossier Mitrokhin: un caso politico
          di Gianteo Bordero - 19 marzo 2005
          A chi oggi fosse convinto che l'anticomunismo è una posizione politica e culturale un po' retrò, una questione da consegnare alla presunta asetticità degli storici e così sia, sarebbe bastato assistere all'incontro organizzato dal coordinamento spezzino di Forza Italia lo scorso lunedì sul «caso» Mitrokhin per capire che esistono ancora dei buoni motivi che dell'anticomunismo testimoniano tutto il valore e l'attualità. In una città tradizionalmente «rossa» come La Spezia, più di duecento persone sono andate ad ascoltare - e a tempestare letteralmente di domande - il senatore azzurro Paolo Guzzanti, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul dossier Mitrokhin e vicedirettore de Il Giornale. Guzzanti, in tre ore di animato dibattito...CONTINUA...

          domenica 13 marzo 2005

          Don Giussani, suor Lucia e il papato di Giovanni Paolo II
          di Gianteo Bordero - 12 marzo 2005
          Riflettendo sulle vicende che hanno segnato in quest'ultimo mese la vita della Chiesa Cattolica, con la morte di suor Lucia di Fatima e di don Giussani, e con la malattia di Giovanni Paolo II, vengono alla mente alcune parole di Adrienne Von Speyr: «Il mistero del Signore è posto nel fatto che intelletto e carità, dottrina e vita in lui raggiungono l'unità». Che cosa accomuna tre figure così importanti per la storia contemporanea della Chiesa, se non appunto l'aver mostrato agli uomini del nostro tempo la dimensione originaria ed «essenziale» del Cristianesimo, l'aver incarnato nella propria esistenza quell'unità di dottrina e vita...CONTINUA...
          I giovani scoprono la voglia di politica
          di Gianteo Bordero
          pubblicato su "Il Giornale - edizione Liguria" il 9 marzo 2005
          Qual è oggi il rapporto dei giovani con la politica? E che cosa significa, per un giovane, impegnarsi direttamente nell’agone politico e farlo all’interno della Casa delle Libertà? Sono le domande a cui hanno tentato di rispondere, lunedì 7 marzo, quattro rappresentanti dei partiti della Cdl in un dibattito organizzato dal Circolo di Genova Levante presso il “Caffè del Vescovo” di via XII ottobre. "L’incontro – ci spiega Gabriele Cazzulini, moderatore della serata – è nato dall’esigenza di mettere attorno a un tavolo i giovani della Casa della Libertà e di far emergere quelli che sono i valori, le prospettive politiche, gli ideali che accomunano i quattro partiti dell’alleanza". Protagonisti del dibattito sono stati Igor D’Onofrio (Alleanza Nazionale), consigliere della Circoscrizione medio-Levante; Edoardo Rixi, combattivo consigliere comunale genovese della Lega Nord; Alessandro Gianmoena, responsabile nazionale della Formazione Giovani di Forza Italia e direttore del settimanale on-line Ragionpolitica.it; e infine Massimiliano Tovo, vice-segretario nazionale dei giovani Udc. Tutti i relatori hanno sottolineato l’importanza di un momento comune in cui interrogarsi sulle ragioni del proprio impegno. Ragioni diverse per ciascuno, ma accomunate da una sana "voglia di politica", intesa nel suo senso più alto, come servizio (Tovo), vicinanza alla gente (Rixi) e impegno per il bene comune (Gianmoena). I giovani della Cdl si sentono lontani dalle degenerazioni che la vita partitica aveva assunto qualche lustro fa, sul finire degli anni ’80 e fino ai primi anni ’90, quando il sistema della prima repubblica collassò su se stesso e sotto i colpi inferti dall’assalto giudiziario di Mani Pulite. Ciascuno dei giovani rappresentanti della Casa delle Libertà, nel suo intervento, ha motivato la scelta di "scendere in campo" proprio con la voglia di novità, col desiderio di rappresentare la generazione che ha vissuto la sua gioventù a cavallo della caduta del muro di Berlino, la fine delle ideologie totalitarie novecentesche e la fine del vecchio sistema dei partiti. Ma – come ha sottolineato Igor D’Onofrio – ciò non significa che si debba rinunciare allo strumento dei partiti come mezzo di formazione e di impegno politico. "I partiti stessi – ha sostenuto l’esponente di An – sono stati costretti a rinnovarsi, ad abbandonare il vecchio modello e a ripensare il loro ruolo e la loro funzione. Alleanza Nazionale è un esempio di questo rinnovamento". Ma che cos’è che tiene assieme realtà e identità diverse dentro la Casa delle Libertà? Quali sono i valori che garantiscono una comune visione di fondo che diventi poi criterio di azione politica? Per Edoardo Rixi "quello che ci deve accomunare, nella Cdl, è la difesa dei valori che costituiscono e caratterizzano la nostra civiltà. Dobbiamo tornare a pensare – prosegue l’esponente leghista – che il nostro compito è anche un compito culturale, di salvaguardia delle nostre radici, dei valori dell’Occidente in un momento in cui questi valori sono da molti, soprattutto a sinistra, combattuti e avversati". A Rixi fa eco Massimiliano Tovo dell’Udc: "L’Occidente sta vivendo una grande crisi di depersonificazione. Oriana Fallaci ha denunciato un problema reale, il pericolo – per la nostra civiltà – di smarrire la sua identità. Anche l’Europa dovrebbe riflettere maggiormente su questo aspetto". Per Alessandro Gianmoena, che cura la formazione dei giovani di Forza Italia, un’altra motivazione ideale che accomuna le varie componenti della Casa delle Libertà è l’anticomunismo. Un valore attuale anche oggi. Spiega Gianmoena: "I Ds, fulcro della coalizione di centrosinistra, discendono direttamente, anche come classe dirigente, dal vecchio Pci. Hanno cambiato vari nomi, ma la sostanza è sempre quella; dopo la caduta del muro di Berlino agli eredi del comunismo non è rimasto, non rimane altro che la gestione del potere per il potere. Da qui la loro idea di uno Stato invasivo, prevalente, controllore. A questa idea del potere per il potere – prosegue il rappresentante di Forza Italia – noi dobbiamo opporre la nostra visione che si fonda sulla libertà e sulla responsabilità individuale come fondamento di una società sana, giusta, ordinata". Si scende poi sul livello locale, sulla politica genovese e ligure e sulla scadenza elettorale dei prossimi 3-4 aprile. Il giudizio negativo dei giovani della Cdl sull’amministrazione Pericu è netto. Rixi ricorda, ad esempio, quanto accaduto con l’abbondante nevicata dei giorni scorsi, quando "per motivi sindacali i dipendenti del Comune non sono andati a spalare la neve". Ma è necessario, secondo l’esponente leghista, che il centrodestra genovese recuperi la sua capacità di iniziativa politica, la sua capacità di "scandalizzarsi" per le "malefatte" della giunta Pericu, dalla moschea di Cornigliano alla gestione delle case popolari. Conclude Gianmoena, facendo riferimento alle prossime elezioni regionali: "Il nostro sostegno al presidente Biasotti è totale. Biasotti ha fatto letteralmente rinascere la nostra Regione, l’ha tolta dallo stato di decadenza in cui l’aveva lasciata la sinistra. Sandro Biasotti esprime con la sua politica quell’ottimismo della ragione e della volontà che è il contrario del pessimismo e del pensiero negativo di cui è portatrice la sinistra. Burlando riporterebbe la Liguria indietro di vent’anni. Forza Italia e i suoi giovani sostengono Biasotti per sostenere il futuro".

          lunedì 7 marzo 2005

          Si scrive "Unione", si legge "Fronte Antiberlusconiano"
          di Gianteo Bordero - 4 marzo 2005
          Uno dei motivi che hanno fatto saltare l'annunciato accordo tra i Radicali e l'Unione è stata la mancata esplicita professione, da parte di Marco Pannella, di antiberlusconismo. L'aveva chiesta con insistenza, questa professione, Armando Cossutta, e Piero Fassino aveva ribadito la necessità, per la realizzazione dell'accordo, che vi fosse alla sua base una precisa scelta politica e strategica di schieramento. Emerge anche da episodi come questo quello che nel 2006, e per tutto il tempo che ci separa da esso, sarà il leitmotiv della campagna elettorale dell'Unione, il suo stesso motivo di sussistenza di là da ogni differenza delle sue componenti...CONTINUA...

          sabato 26 febbraio 2005

          Don Giussani, il gusto della fede
          di Gianteo Bordero - 26 febbraio 2005
          Nella storia della Chiesa, una costante delle grandi figure che l'hanno accompagnata e hanno segnato il suo percorso è stata la capacità di saper riproporre, di epoca in epoca e all'interno di contesti talvolta favorevoli, ma spesso ostili, l'originalità e la novità radicale del fatto cristiano. Di mostrare agli uomini di tutti i tempi e di tutte le culture che l'annuncio della salvezza è, molto più che un insieme di proposizioni teologiche o filosofiche elaborate in un passato lontano, un'esperienza che può raggiungere il singolo nel presente e cambiare la sua vita, riorientare il suo cammino, dare gusto e consistenza alle cose di tutti i giorni. Così è stato per figure come san Benedetto, san Francesco, san Domenico, sant'Ignazio di Loyola, don Bosco e tanti altri...e così è stato per don Luigi Giussani, morto a Milano nella notte tra il 21 e il 22 febbraio...CONTINUA...

          lunedì 21 febbraio 2005

          I paradossi dell'Unione
          di Gianteo Bordero - 19 febbraio 2005
          Il voto sul rifinanziamento della missione italiana in Iraq ha messo in evidenza una singolare discrasia, nell'Unione di centrosinistra, tra le affermazioni di principio di alcuni suoi esponenti e le scelte concrete operate al momento del voto. La Fed doveva dimostrare di saper assumere una decisione unitaria sullo stanziamento per "Antica Babilonia". E così è accaduto nell'assemblea dei parlamentari della Fed, che ha stabilito a maggioranza il "no" al rifinanziamento della missione, con l'ala rutelliana - che proponeva l'astensione sull'ordine del giorno presentato dalla Casa delle Libertà - messa in minoranza. Alla prova dei fatti, dunque...CONTINUA...

          lunedì 14 febbraio 2005

          L'Unione non fa la forza
          di Gianteo Bordero - 12 febbraio 2005
          Infine hanno avuto ragione gli scettici, che in questo caso coincidono con i cosiddetti realisti. Chi si aspettava che il congresso diessino di Roma o le posizioni recentemente espresse da Francesco Rutelli avessero una qualche influenza concreta nello schieramento di centrosinistra, può riporre le sue speranze in data da destinarsi. La prova evidente che nella neonata "Unione" di centrosinistra il pallino sia in mano al "compagno" Fausto Bertinotti è venuta dalla decisione di votare contro, unitariamente, al rifinanziamento della missione dei soldati italiani in Iraq...CONTINUA...
          Rutelli, Veltroni, Luzi: i tre "revisionisti"
          di Gianteo Bordero - 6 febbraio 2005
          La realtà, come si suol dire, è testarda. E a volte persino sfacciata nel rimettere in discussione i cliché mentali e culturali che ognuno di noi, necessariamente, si forma. Così, capita che in un sol giorno si sia costretti ad aggiustare il tiro nella propria lettura delle cose e della politica, a rivedere certi giudizi - magari affrettati - su protagonisti e personaggi della scena pubblica. Prendiamo, ad esempio, le tre interviste, pubblicate martedì 1 febbraio da Il Giornale...CONTINUA...

          sabato 29 gennaio 2005

          I nodi politici del centrosinistra

          di Gianteo Bordero - 29 gennaio 2005

          Il dibattito politico dell'ultima settimana ha fatto emergere con evidenza lo spostamento a sinistra dell'asse della coalizione dell'Ulivo. Questo è il dato fondamentale che si ricava dalla vicenda delle primarie pugliesi in poi. E non poteva essere altrimenti. La vittoria di Nicky Vendola ha rimesso al centro dell'attenzione la questione "comunista" e ha mostrato come Fausto Bertinotti sia, a tutti gli effetti, il perno su cui si reggono tutte le speranze di vittoria della Gad alle prossime elezioni politiche. Vi è senz'altro anche una questione...CONTINUA...
          Il ruolo di banche e imprese per lo sviluppo dell'Italia

          Intervista al senatore Luigi Grillo


          di Gianteo Bordero - 22 gennaio 2005

          Legge per la tutela del risparmio, sistema bancario nazionale, crac Parmalat e bond argentini: argomenti che sono all'ordine del giorno del dibattito politico italiano da più di un anno a questa parte. Argomenti di cui si è parlato lo scorso venerdì, a Roma, in occasione di una "colazione di lavoro" cui hanno preso parte il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, il sottosegretario Gianni Letta e il senatore Luigi Grillo, presidente della Commissione Lavori Pubblici, Trasporti e Telecomunicazioni di palazzo Madama...CONTINUA...

          domenica 23 gennaio 2005

          All'origine delle "liste dei governatori"

          di Gianteo Bordero - 14 gennaio 2005

          Il sistema istituzionale italiano è, da dieci anni a questa parte, un sistema in movimento. Non vi è stata soltanto, all'inizio degli anni '90, la crisi dei partiti tradizionali seguita al crollo del Muro e alle inchieste di Tangentopoli; assieme a ciò, abbiamo assistito a un significativo mutamento della stessa società italiana, inseritosi all'interno del grande processo della globalizzazione, dello sviluppo dei mercati e delle tecnologie applicate...CONTINUA...

          mercoledì 12 gennaio 2005

          La crisi politica del centrosinistra

          di Gianteo Bordero - 7 gennaio 2005

          Francesco Rutelli scrive a Repubblica (lunedì 3 gennaio) e traccia il solco della sua linea politica. Facendo emergere di rimando, in tutta la loro portata, le radicali differenze, politiche e strategiche, presenti all'interno del centrosinistra. Pur nel tono morbido delle affermazioni, il documento dell'ex sindaco di Roma mette dei paletti significativi...CONTINUA...


          La conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio

          a cura di Gianteo Bordero - 3 gennaio 2005

          Roma, 30 dicembre 2004. Conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il primo pensiero non può che andare alle vittime della sciagura dello tsunami, la «più grande calamità naturale dell'era moderna». La comunità internazionale è chiamata dunque, secondo il premier, a una «sfida globale della solidarietà». L'Italia, da parte sua...CONTINUA...

          sabato 1 gennaio 2005

          Sestri Levante fa pagare alla città la propaganda contro il governo

          "Il Giornale" - edizione Genova del 29 dicembre 2004

          di Gianteo Bordero*

          “Regalo” di Natale dell’amministrazione di Sestri Levante nelle case dei cittadini della “Bimare”. Puntuale, nei giorni che precedono le festività di fine anno, è giunto nelle cassette postali dei sestresi il giornalino comunale “Sestri Levante Notizie”. 32 pagine, pagate con i soldi provenienti dalle tasche dei contribuenti, di pura propaganda a senso unico. Che poi, a Sestri Levante, guidata da una giunta “rossa” a maggioranza diessina, significa propaganda per esaltare – da un lato - le “magnifiche sorti e progressive” verso cui la giunta starebbe conducendo la città e per stigmatizzare e deprecare - dall’altro lato - il “cattivo” e “incapace” governo di centrodestra che invece, a detta di lorsignori, starebbe conducendo l’Italia in un baratro di recessione e impoverimento.

          Chi se ne importa se le suddette 32 pagine vengono finanziate, di fatto, da tutti i cittadini (di centrodestra o centrosinistra che siano – quando si impongono tasse e gabelle il colore politico del contribuente poco importa all’Amministrazione!). Chi se ne importa se un normale e minimo concetto di democrazia imporrebbe un trattamento corretto delle forze politiche che stanno all’opposizione. Checché se ne dica, lorsignori sono proprio e sempre loro, con la loro “cultura” politica “mandarina”, ereditata da un passato “rosso” che non vuole passare, e secondo cui un’élite illuminata deve guidare, istruire e dirigere un popolo “bue”, incapace di scegliere e determinare da solo la strada al proprio sviluppo e alla propria realizzazione.

          Così, delle 32 pagine, 23 sono dedicate all’autoglorificazione dei provvedimenti della giunta e alla demonizzazione dell’operato del governo centrale; 2 pagine contengono gli interventi dei gruppi consiliari di maggioranza (Ds, Margherita, Lista Civica “Insieme protagonisti”) e 2 pagine, in fondo al giornalino, danno la parola – si fa per dire – ai gruppi di opposizione. Stipate in due pagine, dunque, stanno le riflessioni di ben 5 forze politiche: Forza Italia, Udc, Socialisti, Rifondazione Comunista, lista civica “Città partecipata”. Ma come? Non sono proprio loro, i diessini e i “margheriti”, i signori della “par condicio”, che gridano allo scandalo per il presunto “regime” mediatico berlusconiano? Non sono sempre loro che, della suddetta “par condicio”, hanno fatto una questione morale da gettare in faccia, a ogni pie’ sospinto, a chi non la pensa come loro?

          La verità, in questo caso, emerge a tutto tondo. Mentre il Cavaliere che sta al governo, con la sua cultura liberale, sa distinguere tra servizio pubblico e servizio privato, tra ciò che viene pagato dalle tasche dei contribuenti e ciò che viene finanziato da soggetti privati, invece gli “illuminati” di sinistra, quelli dello Stato “invadente”, “prevalente”, “mangiasoldi” (per usare le espressioni berlusconiane), usano i soldi pubblici per fare propaganda “privata”, partigiana e, ancor peggio, falsa e menzognera. Fino al punto di arrivare a scrivere, nel giornalino, per mano di un giovane e inesperto assessore al Bilancio e alle Finanze, che la riduzione delle tasse messa in atto dal governo della Casa delle Libertà è una "scelta politica scellerata", fatta "rinunciando ad una politica di equità fiscale, avvantaggiando i miliardari e gli arcimiliardari".

          Bisogna ringraziare questo assessore per la sua franchezza. Almeno ci hanno detto chiaro, i signori della sinistra, che per loro ridurre le imposte e il carico fiscale sui cittadini è una scelta "scellerata". Loro preferiscono tassare e tartassare (Sestri Levante è un esempio lampante), e usare i soldi pubblici per finanziare la loro propaganda “privata”. Singolare concetto di libertà e democrazia.
          *Consigliere Comunale di Forza Italia, Sestri Levante
          Il Natale, sfida al nichilismo

          di Gianteo Bordero - 24 dicembre 2004

          «Qualunque cosa tu dica o faccia c'è un grido dentro: non è per questo, non è per questo! E così tutto rimanda a una segreta domanda: l'atto è un pretesto». Potrebbe essere ben rappresentata da questi versi di Clemente Rebora la trasposizione, in chiave moderna e contemporanea, di quel senso d'attesa e d'insoddisfazione di cui ci parlano le Scritture in riferimento ai tempi che preparano la nascita di Gesù. E' infatti con questo senso d'attesa insoddisfatta che l'uomo di tutte le epoche entra sulla scena del mondo, con l'ansia di una risposta alle sue domande più radicali di felicità, di bontà, di verità, d'amore...CONTINUA...
          Il no tax day e la sfida alla sinistra: "Forza Libertà" vs "Forza Tasse"

          di Gianteo Bordero - 17 dicembre 2004

          Migliaia di persone hanno partecipato, sabato 11 dicembre, al no tax day organizzato da Forza Italia per celebrare la riforma fiscale varata dal governo Berlusconi. La manifestazione principale si è svolta al palazzetto dello sport di Mestre, dove è intervenuto il presidente del Consiglio, di fronte a seimila persone e allo "stato maggiore" del partito. Ma anche in molte altre città italiane le piazze sono state riempite da numerosi militanti e simpatizzanti, orgogliosi ed entusiasti del provvedimento "storico" con cui il premier ha, per la prima volta nella storia repubblicana, invertito la tendenza dei precedenti governi...CONTINUA...
          Il presepe "censurato" e il Mistero del Natale

          di Gianteo Bordero - 11 dicembre 2004

          Questa volta non c'è stato nessun Adel Smith all'origine dell'accaduto, e forse per questo il fatto deve ancor più far riflettere. Stavolta, infatti, sono tutte questioni di casa nostra. A Rebbio, in provincia di Como, una maestra, per non mettere in imbarazzo due bambini musulmani della sua classe, ha pensato bene di sostituire, nel canto in preparazione alla recita natalizia, il da lei ritenuto offensivo «Gesù» con il più "neutro" «virtù». Il secondo caso, invece...CONTINUA...
          Il nostro impegno a favore del paese

          "Il Giornale" - edizione Genova del 7 dicembre 2004

          di Gianteo Bordero

          Lo scorso giovedì ho avuto occasione di partecipare, assieme ad alcuni amici della Liguria, all’incontro tra Silvio Berlusconi e oltre duecento giovani di Forza Italia, svoltosi presso la Sala della Regina di Montecitorio; e ho letto poi, nei giorni successivi, le dichiarazioni con cui Romano Prodi ha definito i ragazzi “azzurri” come “mercenari” al soldo del presidente del Consiglio. Se Prodi fosse stato presente all’incontro, avrebbe avuto modo di constatare come la realtà dei fatti sia l’opposto di quanto egli ha espresso con le sue esternazioni. Avrebbe trovato, il Professore ulivista, ragazzi carichi di una passione positiva non per la “politica politicante”, di cui egli è da sempre esponente di spicco, ma per gli ideali, i valori, i progetti che Forza Italia e il suo fondatore, da 10 anni a questa parte, esprimono.



          Per la prima volta, nella storia repubblicana, i giovani vengono finalmente coinvolti in un progetto politico di ampio respiro, come quello che vedrà le “camicie azzurre” impegnate in un ruolo di rilievo nelle prossime campagne elettorali, e il solo modo che Prodi trova per controbattere alla proposta berlusconiana è quello dell’insulto, del dileggio, della calunnia. Emerge in maniera evidente, nelle dichiarazioni prodiane, la carenza di argomenti alternativi, di una sana progettualità politica, di un senso positivo della realtà e dell’impegno politico.



          Come è stato già rilevato in questi giorni, fa perfino sorridere l’esternazione di Prodi, se si pensa che egli, per avere una qualche possibilità di successo alle prossime elezioni del 2006, dovrà fare affidamento anche sui giovani espropriatori proletari, sugli sfasciavetrine, sui no global antagonisti a tutto e a tutti.



          Emerge qui, in tutta la sua portata, la distanza che separa una concezione dell’impegno politico incentrata sui valori positivi della libertà, della costruttività e del rispetto, da una concezione che intende la politica soltanto come luogo in cui dar libero sfogo al proprio odio nei confronti del nemico, arrivando al punto di insultare dei giovani che, liberamente, dedicano in maniera seria e pacifica il loro tempo a un progetto politico che li vede finalmente protagonisti di primo piano.



          A Prodi si può e si deve rispondere in molti modi. Credo che il migliore, però, per noi giovani di Forza Italia, sia quello di coltivare con ancor più slancio, energia ed entusiasmo le ragioni del nostro impegno nei luoghi in cui ci troviamo ad operare, prendendo sul serio l’invito che il presidente Berlusconi ci ha rivolto lo scorso giovedì: essere protagonisti, col presidente del Consiglio e tutti i dirigenti, militanti, simpatizzanti di Forza Italia, dell’opera di cambiamento, liberalizzazione e modernizzazione del nostro Paese.