Referendum
"Ecco perché è giusto astenersi"
Gianteo Bordero
"Il Giornale" - ed. Liguria dell'8 giugno 2005
L’astensione ai referendum del 12 e 13 giugno è lo strumento più adeguato e più efficace per opporsi all’abrogazione di importanti articoli della legge 40 approvata dal Parlamento lo scorso anno. La legge 40 è una buona legge, che regolamenta in maniera ragionevole e sensata l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Soprattutto, la legge 40 garantisce una tutela giuridica all’embrione e riconosce quello che l’embrione è: persona umana non solo in potenza, ma in atto, già contenente in sé il patrimonio genetico personale, unico e irripetibile.
La legge 40 va difesa con l’astensione perché essa impedisce che l’embrione diventi una sorta di “materiale di risulta” per la soddisfazione dei desideri della coppia. A questo proposito, significativamente si è parlato di una “dittatura del desiderio” che sembra dominare la cultura e la mentalità del nostro tempo. Questa “dittatura del desiderio” è inaccettabile per chi crede che esista un vincolo etico invalicabile dall’uomo e dalla scienza, un vincolo rappresentato dalla stessa natura umana e dalla stessa persona umana, i concetti cardine su cui si è fondata, da duemila anni a questa parte, la nostra civiltà.
L’uomo non può mai essere considerato come mezzo per la soddisfazione dei propri – seppur legittimi – desideri, ma sempre come un fine. Considerare l’uomo – e quindi anche l’embrione – come un mezzo e non come un fine spalanca le porte alla manipolazione della natura umana e quindi, di conseguenza, comporta il venir meno della libertà: libertà di esserci, libertà di nascere, libertà di crescere come essere unico e irripetibile.
A che cosa porterebbe l’uso indiscriminato delle cellule dell’embrione-persona? Porterebbe alla “produzione” programmata di esseri umani, alla “fabbricazione” in laboratorio della vita…esiti tragici per la nostra civiltà, cresciuta e maturata sulla coscienza della dignità della persona umana e sulla coscienza di un limite etico che si pone di fronte al desiderio della “volontà di potenza” dell’uomo: “Il cielo stellato sopra di me – diceva Kant – e la legge morale dentro di me”. Questo patrimonio spirituale e culturale appartiene sia ai cattolici che ai laici, a tutti coloro che vedono nella manipolazione genetica e nella manipolazione embrionale un oggettivo declino civile, morale, sociale.
Scegliere l’astensione “consapevole” è il metodo migliore per mantenere in vita una legge che, seppur non perfetta, garantisce e riconosce la dignità dell’embrione, e quindi la dignità della vita nel suo stadio originario e più “indifeso”. Infine, non credo che si possa lasciare alla parzialità dello strumento referendario una scelta così importante come quella sulla vita e sulla dignità dell’essere umano.
Per tutti questi motivi, con questa consapevolezza, la mia scelta è quella di astenermi dal voto in occasione dei referendum di domenica e lunedì prossimi.
Gianteo Bordero
La legge 40 va difesa con l’astensione perché essa impedisce che l’embrione diventi una sorta di “materiale di risulta” per la soddisfazione dei desideri della coppia. A questo proposito, significativamente si è parlato di una “dittatura del desiderio” che sembra dominare la cultura e la mentalità del nostro tempo. Questa “dittatura del desiderio” è inaccettabile per chi crede che esista un vincolo etico invalicabile dall’uomo e dalla scienza, un vincolo rappresentato dalla stessa natura umana e dalla stessa persona umana, i concetti cardine su cui si è fondata, da duemila anni a questa parte, la nostra civiltà.
L’uomo non può mai essere considerato come mezzo per la soddisfazione dei propri – seppur legittimi – desideri, ma sempre come un fine. Considerare l’uomo – e quindi anche l’embrione – come un mezzo e non come un fine spalanca le porte alla manipolazione della natura umana e quindi, di conseguenza, comporta il venir meno della libertà: libertà di esserci, libertà di nascere, libertà di crescere come essere unico e irripetibile.
A che cosa porterebbe l’uso indiscriminato delle cellule dell’embrione-persona? Porterebbe alla “produzione” programmata di esseri umani, alla “fabbricazione” in laboratorio della vita…esiti tragici per la nostra civiltà, cresciuta e maturata sulla coscienza della dignità della persona umana e sulla coscienza di un limite etico che si pone di fronte al desiderio della “volontà di potenza” dell’uomo: “Il cielo stellato sopra di me – diceva Kant – e la legge morale dentro di me”. Questo patrimonio spirituale e culturale appartiene sia ai cattolici che ai laici, a tutti coloro che vedono nella manipolazione genetica e nella manipolazione embrionale un oggettivo declino civile, morale, sociale.
Scegliere l’astensione “consapevole” è il metodo migliore per mantenere in vita una legge che, seppur non perfetta, garantisce e riconosce la dignità dell’embrione, e quindi la dignità della vita nel suo stadio originario e più “indifeso”. Infine, non credo che si possa lasciare alla parzialità dello strumento referendario una scelta così importante come quella sulla vita e sulla dignità dell’essere umano.
Per tutti questi motivi, con questa consapevolezza, la mia scelta è quella di astenermi dal voto in occasione dei referendum di domenica e lunedì prossimi.
Gianteo Bordero
Consigliere Comunale di Forza Italia, Sestri Levante
Vice-presidente del Consiglio Comunale di Sestri Levante
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