sabato 28 maggio 2005

Il tiro alla fune Rutelli-Prodi e i destini della leadership del Professore
di Gianteo Bordero - 27 maggio 2005

Nel tiro alla fune che sta opponendo Francesco Rutelli e Romano Prodi non vi è in ballo soltanto una questione tattica relativa all'ingegneria elettorale, ma anche una questione strategica riguardante l'organizzazione dello schieramento di centrosinistra e, più in prospettiva, dello stesso scacchiere politico nazionale. E' importante, per farsi un'idea di quello che potrà accadere nel centrosinistra nei prossimi mesi, valutare le forze in campo da una parte e dall'altra...CONTINUA...
La vittoria di Catania e la crisi della «strategia del logoramento»
di Gianteo Bordero - 21 maggio 2005

La vittoria al primo turno di Umberto Scapagnini a Catania, se da un lato non risolve di colpo i problemi e i nodi politici del centrodestra, dall'altro lato dà il «la» ad alcune riflessioni in controtendenza rispetto al dibattito sul futuro della CdL iniziato dopo la pesante sconfitta alle elezioni regionali di aprile. La quasi totalità dei sondaggisti e dei commentatori aveva dato Scapagnini perdente, e su ciò la sinistra aveva costruito l'equazione che faceva coincidere la sconfitta del candidato catanese della CdL - e uomo di Forza Italia - con la fine politica del cosiddetto «berlusconismo»...CONTINUA...
La procreazione assistita, Diario e la sfida al cristianesimo
di Gianteo Bordero - 14 maggio 2005

Che dietro la battaglia referendaria per la fecondazione assistita vi fosse un certo pregiudizio anticattolico, lo si poteva intuire chiaramente sin dall'inizio. Spesso, però, questo pregiudizio è stato mascherato dal clichè, ripetuto a ogni pie' sospinto, del «progresso scientifico» e della «libertà di ricerca e di sperimentazione», quando non da uno specioso umanitarismo propagandato nel nome della «libertà di cura». Chiunque in questi mesi si è opposto a tale posizione «progressista» e radicale è stato etichettato e bollato, sempre e comunque nel nome della «scienza», come un bieco nemico dell'uomo, un oscurantista «medievale», uno spietato conservatore...CONTINUA...

lunedì 9 maggio 2005

L'autobiografia di Joseph Ratzinger
recensione di Gianteo Bordero - 7 maggio 2005
Leggere l'autobiografia di Joseph Ratzinger aiuta a fare piazza pulita di tutte le etichette che, in questi anni e dopo l'elezione al soglio pontificio, sono state appiccicate addosso al già custode della Dottrina della Fede. Chi si aspettasse di trovare nel libro la storia e il ritratto di un Ratzinger rigido «tradizionalista» e «conservatore», resterà inevitabilmente deluso. Sin dalle prime pagine, infatti, e per tutto lo svolgimento cronologico del testo, egli si sforza di descrivere per cenni - tanto brevi quanto significativi - il clima spirituale in cui si svolse la sua giovinezza e maturò la sua vocazione. Una vocazione - certo - al sacerdozio, ma anche, in maniera accentuata, una sorta di vocazione alla teologia, che sembra fare da fil rouge di tutto il racconto autobiografico...CONTINUA...

lunedì 2 maggio 2005

Al passo con Cristo
di Gianteo Bordero - 28 aprile 2005
C'è un richiamo, semplice e solenne, che Papa Benedetto XVI ha espresso, sin dal momento della sua elezione, nei primi giorni del suo incarico sul soglio di Pietro. E' un richiamo che certo appartiene all'indole e all'esperienza del cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; ma in esso vi è anche qualcosa di più. Vi è il segno di un'anima «ferita» dall'incontro con Cristo, il rinnovarsi - nella persona carnale di colui che è stato chiamato a guidare la Chiesa - di un rapporto d'amore tra Gesù e l'uomo iniziato duemila anni fa...CONTINUA...
I TESTI
I giovani azzurri chiedono spazio nel partito
di Gianteo Bordero - "Il Giornale - ed. Liguria" del 26 aprile 2005
E’ stata un’intensa giornata di lavoro quella dell’ultimo Consiglio Nazionale di Forza Italia Giovani, che si è svolto nella sede milanese del partito sabato 17 aprile. I membri dell’ufficio di coordinamento e i coordinatori regionali, convocati dal coordinatore nazionale Simone Baldelli, hanno svolto un’analisi a tutto campo delle cause della recente debacle elettorale delle regionali ed hanno insieme dialogato su quelle che possono essere le iniziative da mettere in atto per recuperare consenso nell’elettorato. In particolare, ci si è chiesti quale debba essere il ruolo del movimento giovanile azzurro nei dodici mesi che ci separano dalla scadenza delle elezioni politiche. Il messaggio che è venuto da molti degli interventi ascoltati è chiaro: non bisogna prendere sottogamba e minimizzare il segnale lanciato dagli elettori in occasione delle regionali; non bisogna far finta che nulla sia accaduto; Forza Italia, a tutti i livelli, deve rimboccarsi le maniche e lavorare di più a contatto con quello che, da sempre, è stato il suo elettorato di riferimento. E, soprattutto, è necessario dare spazi concreti, nel partito, alla realtà del movimento giovanile. Un movimento che, in tutti questi anni, ha sempre sostenuto operativamente, con manifestazioni, seminari di formazione, incontri e volantinaggi, l’operato del governo Berlusconi. Ora i giovani che seguirono Berlusconi sin dal suo ingresso in politica del ’94, forti dell’esperienza accumulata in questi anni, chiedono concretamente più spazio, chiedono di non essere considerati solamente – come spesso si sente dire – “la voce critica del partito”.
“Il movimento giovanile – afferma Francesco Pasquali, responsabile nazionale del settore struttura - è e si sente una risorsa da valorizzare. C’è una classe dirigente che è cresciuta in questi anni in Forza Italia; questo è un momento in cui le porte del movimento azzurro possono aprirsi a quei giovani che hanno dimostrato sul campo di avere capacità, lealtà e passione; non cogliere questa opportunità sarebbe un clamoroso spreco di energie”. Per Alessandro Lionetti, coordinatore regionale dei giovani azzurri, il problema è quello di un maggior radicamento e coordinamento organizzativo del partito sul territorio. I giovani possono svolgere, in tal senso, un ruolo di primo piano. “E’ importante – spiega – che i giovani trovino spazi all’interno del partito. Ad esempio, un primo passo potrebbe essere quello di inserire almeno uno o due giovani in più in ogni coordinamento, a tutti i livelli, facendoli partecipi e protagonisti delle decisioni del partito”. L’analisi di Alessandro Gianmoena, responsabile della formazione giovani e direttore della rivista on line “Ragionpolitica.it”, mette l’accento sullo spazio da dare alla formazione: “Forza Italia, a tutti i livelli, ha davanti a sé la sfida di scommettere di più sulla formazione politica. Noi giovani, all’interno del partito, abbiamo sempre promosso incontri e seminari di formazione. Questo – conclude - è il miglior modo per non appiattirsi sulla politica di piccolo cabotaggio e per fornire quelle chiavi di lettura del cambiamento della società che sono anche il miglior investimento sul futuro, dei giovani e del partito stesso”. Conclude il coordinatore nazionale, Simone Baldelli: “Tra i diversi compiti che noi giovani abbiamo c’è anche la responsabilità di ascoltare le ragioni di chi ci ha votato nel 2001 e non ci ha votato alle regionali. Dobbiamo fare tesoro di queste ragioni e fare in modo che il partito le ascolti, offrendo il nostro punto di vista al presidente Berlusconi e al suo nuovo governo”. Baldelli ha poi assicurato ai giovani di essere disponibile a girare l’Italia, incontrando i singoli coordinamenti per programmare le attività sul territorio e spiegare a iscritti e militanti che “la campagna elettorale non è appena finita, ma è appena cominciata”.