sabato 1 gennaio 2005

Il nostro impegno a favore del paese

"Il Giornale" - edizione Genova del 7 dicembre 2004

di Gianteo Bordero

Lo scorso giovedì ho avuto occasione di partecipare, assieme ad alcuni amici della Liguria, all’incontro tra Silvio Berlusconi e oltre duecento giovani di Forza Italia, svoltosi presso la Sala della Regina di Montecitorio; e ho letto poi, nei giorni successivi, le dichiarazioni con cui Romano Prodi ha definito i ragazzi “azzurri” come “mercenari” al soldo del presidente del Consiglio. Se Prodi fosse stato presente all’incontro, avrebbe avuto modo di constatare come la realtà dei fatti sia l’opposto di quanto egli ha espresso con le sue esternazioni. Avrebbe trovato, il Professore ulivista, ragazzi carichi di una passione positiva non per la “politica politicante”, di cui egli è da sempre esponente di spicco, ma per gli ideali, i valori, i progetti che Forza Italia e il suo fondatore, da 10 anni a questa parte, esprimono.



Per la prima volta, nella storia repubblicana, i giovani vengono finalmente coinvolti in un progetto politico di ampio respiro, come quello che vedrà le “camicie azzurre” impegnate in un ruolo di rilievo nelle prossime campagne elettorali, e il solo modo che Prodi trova per controbattere alla proposta berlusconiana è quello dell’insulto, del dileggio, della calunnia. Emerge in maniera evidente, nelle dichiarazioni prodiane, la carenza di argomenti alternativi, di una sana progettualità politica, di un senso positivo della realtà e dell’impegno politico.



Come è stato già rilevato in questi giorni, fa perfino sorridere l’esternazione di Prodi, se si pensa che egli, per avere una qualche possibilità di successo alle prossime elezioni del 2006, dovrà fare affidamento anche sui giovani espropriatori proletari, sugli sfasciavetrine, sui no global antagonisti a tutto e a tutti.



Emerge qui, in tutta la sua portata, la distanza che separa una concezione dell’impegno politico incentrata sui valori positivi della libertà, della costruttività e del rispetto, da una concezione che intende la politica soltanto come luogo in cui dar libero sfogo al proprio odio nei confronti del nemico, arrivando al punto di insultare dei giovani che, liberamente, dedicano in maniera seria e pacifica il loro tempo a un progetto politico che li vede finalmente protagonisti di primo piano.



A Prodi si può e si deve rispondere in molti modi. Credo che il migliore, però, per noi giovani di Forza Italia, sia quello di coltivare con ancor più slancio, energia ed entusiasmo le ragioni del nostro impegno nei luoghi in cui ci troviamo ad operare, prendendo sul serio l’invito che il presidente Berlusconi ci ha rivolto lo scorso giovedì: essere protagonisti, col presidente del Consiglio e tutti i dirigenti, militanti, simpatizzanti di Forza Italia, dell’opera di cambiamento, liberalizzazione e modernizzazione del nostro Paese.

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