di Gianteo Bordero
pubblicato su "Il Giornale - edizione Liguria" il 9 marzo 2005
Qual è oggi il rapporto dei giovani con la politica? E che cosa significa, per un giovane, impegnarsi direttamente nell’agone politico e farlo all’interno della Casa delle Libertà? Sono le domande a cui hanno tentato di rispondere, lunedì 7 marzo, quattro rappresentanti dei partiti della Cdl in un dibattito organizzato dal Circolo di Genova Levante presso il “Caffè del Vescovo” di via XII ottobre. "L’incontro – ci spiega Gabriele Cazzulini, moderatore della serata – è nato dall’esigenza di mettere attorno a un tavolo i giovani della Casa della Libertà e di far emergere quelli che sono i valori, le prospettive politiche, gli ideali che accomunano i quattro partiti dell’alleanza". Protagonisti del dibattito sono stati Igor D’Onofrio (Alleanza Nazionale), consigliere della Circoscrizione medio-Levante; Edoardo Rixi, combattivo consigliere comunale genovese della Lega Nord; Alessandro Gianmoena, responsabile nazionale della Formazione Giovani di Forza Italia e direttore del settimanale on-line Ragionpolitica.it; e infine Massimiliano Tovo, vice-segretario nazionale dei giovani Udc. Tutti i relatori hanno sottolineato l’importanza di un momento comune in cui interrogarsi sulle ragioni del proprio impegno. Ragioni diverse per ciascuno, ma accomunate da una sana "voglia di politica", intesa nel suo senso più alto, come servizio (Tovo), vicinanza alla gente (Rixi) e impegno per il bene comune (Gianmoena). I giovani della Cdl si sentono lontani dalle degenerazioni che la vita partitica aveva assunto qualche lustro fa, sul finire degli anni ’80 e fino ai primi anni ’90, quando il sistema della prima repubblica collassò su se stesso e sotto i colpi inferti dall’assalto giudiziario di Mani Pulite. Ciascuno dei giovani rappresentanti della Casa delle Libertà, nel suo intervento, ha motivato la scelta di "scendere in campo" proprio con la voglia di novità, col desiderio di rappresentare la generazione che ha vissuto la sua gioventù a cavallo della caduta del muro di Berlino, la fine delle ideologie totalitarie novecentesche e la fine del vecchio sistema dei partiti. Ma – come ha sottolineato Igor D’Onofrio – ciò non significa che si debba rinunciare allo strumento dei partiti come mezzo di formazione e di impegno politico. "I partiti stessi – ha sostenuto l’esponente di An – sono stati costretti a rinnovarsi, ad abbandonare il vecchio modello e a ripensare il loro ruolo e la loro funzione. Alleanza Nazionale è un esempio di questo rinnovamento". Ma che cos’è che tiene assieme realtà e identità diverse dentro la Casa delle Libertà? Quali sono i valori che garantiscono una comune visione di fondo che diventi poi criterio di azione politica? Per Edoardo Rixi "quello che ci deve accomunare, nella Cdl, è la difesa dei valori che costituiscono e caratterizzano la nostra civiltà. Dobbiamo tornare a pensare – prosegue l’esponente leghista – che il nostro compito è anche un compito culturale, di salvaguardia delle nostre radici, dei valori dell’Occidente in un momento in cui questi valori sono da molti, soprattutto a sinistra, combattuti e avversati". A Rixi fa eco Massimiliano Tovo dell’Udc: "L’Occidente sta vivendo una grande crisi di depersonificazione. Oriana Fallaci ha denunciato un problema reale, il pericolo – per la nostra civiltà – di smarrire la sua identità. Anche l’Europa dovrebbe riflettere maggiormente su questo aspetto". Per Alessandro Gianmoena, che cura la formazione dei giovani di Forza Italia, un’altra motivazione ideale che accomuna le varie componenti della Casa delle Libertà è l’anticomunismo. Un valore attuale anche oggi. Spiega Gianmoena: "I Ds, fulcro della coalizione di centrosinistra, discendono direttamente, anche come classe dirigente, dal vecchio Pci. Hanno cambiato vari nomi, ma la sostanza è sempre quella; dopo la caduta del muro di Berlino agli eredi del comunismo non è rimasto, non rimane altro che la gestione del potere per il potere. Da qui la loro idea di uno Stato invasivo, prevalente, controllore. A questa idea del potere per il potere – prosegue il rappresentante di Forza Italia – noi dobbiamo opporre la nostra visione che si fonda sulla libertà e sulla responsabilità individuale come fondamento di una società sana, giusta, ordinata". Si scende poi sul livello locale, sulla politica genovese e ligure e sulla scadenza elettorale dei prossimi 3-4 aprile. Il giudizio negativo dei giovani della Cdl sull’amministrazione Pericu è netto. Rixi ricorda, ad esempio, quanto accaduto con l’abbondante nevicata dei giorni scorsi, quando "per motivi sindacali i dipendenti del Comune non sono andati a spalare la neve". Ma è necessario, secondo l’esponente leghista, che il centrodestra genovese recuperi la sua capacità di iniziativa politica, la sua capacità di "scandalizzarsi" per le "malefatte" della giunta Pericu, dalla moschea di Cornigliano alla gestione delle case popolari. Conclude Gianmoena, facendo riferimento alle prossime elezioni regionali: "Il nostro sostegno al presidente Biasotti è totale. Biasotti ha fatto letteralmente rinascere la nostra Regione, l’ha tolta dallo stato di decadenza in cui l’aveva lasciata la sinistra. Sandro Biasotti esprime con la sua politica quell’ottimismo della ragione e della volontà che è il contrario del pessimismo e del pensiero negativo di cui è portatrice la sinistra. Burlando riporterebbe la Liguria indietro di vent’anni. Forza Italia e i suoi giovani sostengono Biasotti per sostenere il futuro".
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