martedì 1 giugno 2004

Forza Italia, il partito della libertà che sa governare gli anni difficili

di Gianteo Bordero

pubblicato su "Il Giornale" (edizione Liguria) il 1 giugno 2004


In questi giorni ho avuto l’onore di partecipare, tra i delegati della provincia di Genova, al Congresso nazionale di Forza Italia tenutosi ad Assago. Sono stati tre giorni intensi e interessanti, ricchi di spunti e di contenuti. E soprattutto ricchi di incontri positivi, come anche abbiamo avuto occasione di constatare allo stand di “Ragionpolitica.it”, il settimanale on line della formazione “azzurra” diretto da Gianni Baget Bozzo e Alessandro Gianmoena.

Altro che partito di plastica! Forza Italia è ormai a tutti gli effetti, e da parecchi anni, una realtà viva, fatta di persone che si riconoscono in quel messaggio e in quell’azione di libertà che hanno trovato espressione nel genio politico di Silvio Berlusconi. Questo lo si è visto bene soprattutto nell’ultima giornata, quando ai delegati si è aggiunto un folto pubblico di militanti e simpatizzanti giunti da tutta Italia.

Il popolo di Forza Italia, questo popolo della libertà, si è stretto attorno al presidente Berlusconi per sostenere l’azione e le ragioni di quello che è, senza enfasi retorica, un governo dei record, non solo per la durata (fatto epocale nell’Italia dei governi balneari e del manuale Cencelli), ma anche e soprattutto per quell’opera riformatrice che sta svecchiando e ammodernando un sistema che sembrava aver trovato, nella crisi dei partiti tradizionali, un punto di non ritorno.

Come ama ripetere don Gianni, “governiamo gli anni più difficili”, gli anni post 11 settembre, gli anni della lotta al terrorismo suicida, gli anni di un cambiamento significativo della stessa struttura dell’economia e della società mondiali; gli anni dell’euro e del lavoro interinale, gli anni delle telecomunicazioni di massa, di internet. Gli anni in cui ai governi è chiesta una capacità adeguata e immediata di lettura di una realtà continuamente in movimento.

In questo contesto, Silvio Berlusconi e Forza Italia continuano ad essere e a rappresentare (di contro al livore e al nichilismo della sinistra) lo spirito di una tenacia e di un senso positivo e fattivo delle cose che altrove non è dato riscontrare, la speranza di un futuro di benessere, pace e libertà per il popolo italiano.

Per cui non è vero che Forza Italia è un contenitore senza contenuto, una specie di Babele dei linguaggi politici. E’ invece il luogo in cui il credo della libertà è divenuto criterio politico per eccellenza; il luogo in cui, finita l’epoca delle ideologie che hanno insanguinato il Novecento, la persona, la sua libertà e la sua felicità tornano ad essere la stella polare di chi è chiamato a governare il paese. In questo quadro si inseriscono e si capiscono l’abbassamento delle tasse e delle imposte, le nuove infrastrutture, la riforma della scuola, del mercato del lavoro e gli altri importanti provvedimenti portati innanzi dall’esecutivo Berlusconi.

Questo, mi pare, è il contenuto ultimo e più profondo emerso nel Congresso di Assago, e che bene è riassunto nelle parole che il presidente Berlusconi ha posto come chiusura del suo ultimo libro “La forza di un sogno”: "Cambiare l’Italia! Questo è il nostro traguardo, un traguardo concreto: fare politica nel senso più alto del termine, operare per aumentare la felicità di tutti, per aiutare chi non è nell’area del benessere, per dare una mano a chi è rimasto indietro, per garantire la prosperità, la sicurezza e la libertà. In definitiva, per costruire l’Italia del futuro".

Un “sogno” che, come è emerso ad Assago, in questi anni è incominciato a divenire realtà.

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