mercoledì 5 novembre 2008

PERCHE' OCCORRE RIVEDERE IL PIANO URBANISTICO COMUNALE

Intervento tenuto durante il Consiglio Comunale di Sestri Levante del 4 novembre 2008

La revisione del Piano Urbanistico Comunale rappresenta un’occasione importante per tentare di porre qualche rimedio alle sciagurate scelte dell’Amministrazione Chella, che nel breve giro di pochi anni ha letteralmente rivoltato come un calzino la città, modificandone la struttura urbanistica e, con essa, la composizione sociale.

E’ stata messa in secondo piano e abbandonata come scelta strategica preferenziale l’industria, un tempo fiore all’occhiello del nostro Comune e in questi ultimi anni fortemente ridimensionata, quando non svenduta, a causa non soltanto del mutato quadro economico globale, ma anche dell’improvvisa conversione della classe dirigente postcomunista dall’operaismo a un non meglio specificato “modello misto” turismo-industria, del quale molto si parla ma poco – o nulla – si può toccare con mano. Fino a pochi anni fa il cuore di Sestri Levante era la fabbrica. Oggi è la seconda casa. La città – abbiamo detto nel corso dell’ultima campagna elettorale – si è trasformata in un’unica, grande seconda casa.

Una situazione aggravata dal fatto che, in questi ultimi anni, quanto più cresceva il cemento per costruire le nuove abitazioni, tanto più diminuivano gli abitanti. Si è innescato un circolo vizioso per cui più si puntava sulla cementificazione, più i prezzi delle abitazioni salivano, meno i sestrini potevano accedere all’acquisto della prima casa. Abbiamo chiamato questo circolo vizioso, questo fenomeno al quale abbiamo assistito negli ultimi due lustri, con il nome di “desestrizzazione”. Perché di ciò si tratta: i giovani trovano in città sempre meno opportunità di lavoro e meno possibilità di acquistare a prezzi per loro accessibili la prima casa. Così vanno altrove: Sestri Levante non è più, per loro, una città amica. Sono di fatto costretti a emigrare in altri Comuni per poter metter su, come si diceva un tempo, casa e famiglia.

La sconfitta politica della sinistra postcomunista a Sestri è tutta in questo trend infernale, in cui la città si spopola di persone mentre si popola di seconde case – e non basta, sindaco Lavarello, affermare che le ultime rilevazioni statistiche mostrano una lieve inversione di tendenza. I numeri parlano chiaro: negli ultimi dieci anni il calo della popolazione nel nostro Comune si misura, purtroppo, in migliaia. E negli ultimi dieci anni la città non è certo stata amministrata dal centrodestra!

I difetti - per usare un eufemismo – dell’attuale Piano Urbanistico Comunale, quei difetti che noi già da tempo denunciavamo, ultimamente sono stati riconosciuti anche da qualche esponente della maggioranza e dal sindaco, il quale, nel corso dell’ultima campagna elettorale, ha ammesso, durante diversi incontri pubblici, che vi sono delle “criticità”. Meglio tardi che mai, sindaco Lavarello! Oggi, con la revisione del Puc, lei ha la possibilità di dimostrare a questo Consiglio e, ciò che più conta, alla città, che gli annunci fatti in campagna elettorale non erano dovuti soltanto ad un calcolo politico di breve respiro, ma erano davvero sue profonde convinzioni, nate dall’aver compreso che ciò che l’opposizione ha per tanti anni sostenuto riguardo al Puc non era una mistificazione della realtà, ma era la descrizione della realtà.

La revisione del Piano Urbanistico Comunale può dunque essere l’occasione nella quale lei, signor Sindaco, può rendere finalmente concreta nei fatti, e non soltanto a parole, la discontinuità dal suo predecessore, dottor Mario Chella, di cui lei ha più volte parlato nel corso della campagna elettorale.

Gianteo Bordero
Vice-presidente del Consiglio Comunale di Sestri Levante
Consigliere Comunale del gruppo “Pdl-Lega-Udc-Per Ianni sindaco”

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