pubblicata su Menabonews.it il 24 dicembre 2009
Gentile Direttore,
ho letto con interesse il comunicato stampa del Consigliere Vincenzo Gueglio riguardante la discussione che ha avuto luogo il 14 dicembre nel Consiglio Comunale di Sestri Levante, su iniziativa del nostro gruppo “Il Popolo della Libertà – Lega Nord”, in merito alla violenta aggressione subìta dal Presidente del Consiglio a Milano lo scorso 13 dicembre. Gueglio riprende le argomentazioni da lui già esposte in Consiglio al momento dell’illustrazione di un ordine del giorno alternativo a quello presentato dal nostro gruppo, nel quale chiedevamo al Sindaco e alla Giunta di “far pervenire alla presidenza del Consiglio dei Ministri un messaggio ufficiale che, facendosi interprete dei sentimenti espressi dal Consiglio Comunale, condanni fermamente l’episodio avvenuto a Milano il 13 dicembre 2009 ed esprima al Presidente del Consiglio solidarietà per la violenta aggressione subìta”. Tale ordine del giorno è stato approvato da tutto il Consiglio ad esclusione di Gueglio e di uno dei Consiglieri del Partito Democratico, Bruno Panteri, che al momento della votazione è uscito dall’aula.
Gueglio, nel suo comunicato, si arrampica sugli specchi per giustificare la decisione di non votare il nostro documento, affermando che tale scelta è stata dovuta ai toni che io avrei usato nel presentarlo: toni che non potevano non essere fermi nel condannare un gravissimo atto di violenza contro il Presidente del Consiglio democraticamente scelto dal popolo per ricoprire la quarta carica dello Stato. Come avrei potuto tacere, poi, la lunga campagna d’odio che è stata fomentata in maniera crescente negli ultimi mesi da settori della sinistra politica, mediatica e giudiziaria nei confronti del premier, accusato senza prova alcuna, ma solo sulla base di un pregiudiziale risentimento “contra personam”, delle peggiori nefandezze morali e dei peggiori crimini possibili? Negare che tale campagna abbia avuto corso è possibile soltanto a chi ancora guarda la realtà con gli occhiali deformanti dell’ideologia dell’antiberlusconismo totale, che considera l’attuale premier non un avversario politico da sconfiggere con gli strumenti della democrazia, ma un Nemico da abbattere ad ogni costo, l’incarnazione del Male assoluto - o, per dirla con le inqualificabili dichiarazioni odierne di Antonio Di Pietro - il Diavolo in persona. L’antiberlusconismo totale, come ogni ideologia, pone tra l’individuo e la realtà una nube che impedisce di cogliere le cose per quello che sono e porta con sé i germi di un avvelenamento del clima politico e civile dagli esiti devastanti.
Il punto per me inaccettabile dell’ordine del giorno che il Consigliere Gueglio ha presentato in alternativa al nostro è che in esso si fa finta che la suddetta campagna d’odio contro il Presidente del Consiglio non abbia avuto luogo, per lasciare poi intendere che vi sia stata una corresponsabilità di Berlusconi nell’aver creato il clima da cui è scaturita l’aggressione di Milano. E’ questa, ancora una volta, la teoria di Di Pietro, che subito dopo i fatti del 13 dicembre ha affermato che, in sostanza, il premier se l’era cercata. Gueglio la pensa allo stesso modo del leader dell’Italia dei Valori?
Un ultimo punto vorrei sottoporre all’attenzione del Consigliere. Il Segretario sestrese di Rifondazione Comunista, partito che alle elezioni comunali del 2008 ha sostenuto Gueglio, ha rilasciato ieri al “Corriere Mercantile” questa dichiarazione in merito a una nostra recente raccolta di firme in difesa del crocifisso: “L’iniziativa del Pdl è strumentale. Come fa a parlare di valori del cristianesimo un partito alleato con la Lega Nord, concentrato di razzismo, odio ed intolleranza verso i poveri e gli ultimi? Ipocrisia e vergogna, roba da sepolcri imbiancati, seguaci a parole di chi ha predicato amore ed umiltà, in realtà fomentatori di odio e disprezzo”. Vedremo se Gueglio prenderà le distanze da queste dichiarazioni e se, per altro verso, condannerà prontamente l’atto di vandalismo di cui è stata oggetto da parte di ignoti, la notte scorsa, per l’ennesima volta, la sede sestrese della Lega Nord - un alleato al quale va tutta la solidarietà mia personale e del gruppo consiliare, tanto per le aggressioni verbali contro il partito quanto per quelle materiali contro la sede di Viale Dante. In entrambi i casi si tratta di episodi che nulla hanno a che fare con la democrazia e con il rispetto delle idee altrui, fondamento del vivere civile.
Gianteo Bordero
(Capogruppo consiliare “Il Popolo della Libertà – Lega Nord”, Sestri Levante)
giovedì 24 dicembre 2009
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