mercoledì 3 settembre 2008

PDL. UN PARTITO NAZIONAL-POPOLARE

da Ragionpolitica.it del 2 settembre 2008

Avanzo una proposta per definire in termini politici il nascituro partito del Popolo della Libertà. Poiché il nuovo soggetto dovrà giocoforza presentarsi sugli scaffali del grande supermarket dei partiti con un suo brand specifico e ben riconoscibile dai cittadini, e lo dovrà fare differenziandosi da quelle che sono le offerte presenti attualmente sul mercato politico, propongo di assegnare al Pdl la caratterizzazione di «partito nazional-popolare». Cioè di partito dell'Italia, della tradizione italiana, dell'identità italiana.

Vediamo che oggi, infatti, esistono sulla scena un grande partito che si definisce «democratico», un grande partito «federalista», un (meno grande) partito «dei valori», un partito «centrista». E, se guardiamo anche al di fuori delle aule parlamentari, troviamo due partiti «comunisti», un partito «verde», un partito «socialista», un partito di «destra», solo per citare i più rappresentativi di tendenze ben radicate all'interno dell'elettorato. E' chiaro quindi, rebus sic stantibus, che la definizione di «partito nazional-popolare», con tutto il valore aggiunto che una tale caratterizzazione comporta, sarebbe prerogativa assoluta del Popolo della Libertà, il suo marchio di fabbrica.

E sarebbe anche, in sostanza, il miglior modo per sintetizzare le due grandi esperienze politiche che in esso stanno confluendo: quella di Forza Italia e quella di Alleanza Nazionale, che fanno entrambe riferimento, nella loro denominazione, al nostro paese, e che, sin dal momento della loro fondazione, hanno portato avanti con tenacia ed orgoglio una politica incentrata sulla difesa e sulla promozione dell'interesse nazionale, dell'italianità e dell'immagine dell'Italia nel mondo.

La genesi storica dei due partiti può aiutarci a comprendere anche la particolare declinazione che potrebbe assumere l'aggettivo «nazional-popolare» in riferimento al Pdl e la differenza del nuovo soggetto dal resto dei partiti «popolari» presenti in Europa. Forza Italia nasce nel momento culmine della delegittimazione dell'idea dell'Italia come Stato nazionale, quando l'onda lunga di Mani Pulite copre d'infamia la classe politica che aveva governato il paese dal dopoguerra in poi. Nasce come risposta all'azzeramento per via giudiziaria della tradizione repubblicana. Nasce come nuova possibilità democratica offerta al popolo orfano dei partiti popolari. Alleanza Nazionale nasce invece come ultimo approdo del percorso intrapreso dalla destra italiana nel dopoguerra, come distillato finale di un lungo cammino di purificazione dalle scorie del fascismo, trattenendo il valore della patria ma reinserendolo in un quadro ormai compiutamente democratico. Da un lato, dunque, un partito creato nell'emergenza per salvare ciò che restava dell'Italia come sentimento popolare, dall'altro un partito nato come frutto maturo della decennale storia della destra nazionale.

Un connubio singolare - un caso unico in Europa - ma ineluttabile. Un connubio che, come abbiamo visto, ha alle spalle non tanto l'ideologia, quanto la storia: la storia di un uomo, Berlusconi, che si fa voce del popolo, e la storia di un partito che, nei lunghi anni del «sonno della nazione», tiene vivo l'orgoglio nazionale. Un connubio fondato perciò non su un'astrazione («liberalismo», «riformismo», eccetera) ma su un fatto: l'Italia, la sua tradizione, la sua identità. La sua storia, la sua cultura, le sue città. I suoi valori, i suoi tesori, le sue radici.

Questa è e sarà la forza del Popolo della Libertà, il miglior investimento per un lungo e duraturo cammino politico: mettere al centro di ogni proposta, di ogni campagna elettorale, di ogni atto di governo l'amore per l'Italia. Il che non significa buoni sentimenti campati per aria, ma precise politiche nei più svariati campi: dall'immigrazione alla sicurezza, dall'economia all'industria, passando per la politica estera. Lo sta già mostrando il governo Berlusconi con i suoi provvedimenti di questi primi mesi di attività, da ultimo quello sull'Alitalia. Ora si tratta di proseguire su questa strada - che non è pragmatismo puro senza ideali, ma puro patriottismo - nel cammino che porterà alla nascita del Popolo della Libertà come partito. Il partito del popolo e della nazione italiani.

Gianteo Bordero

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