Comunicato stampa del gruppo consiliare "Pdl-Lega-Udc-Per Ianni sindaco"
Sestri Levante non ha bisogno di centri sociali in stile no global. Non ne ha bisogno, in particolare, il quartiere della Lavagnina, che per essere riqualificato di tutto necessita fuorché di un ampio spazio autogestito quale quello voluto dalla Giunta Lavarello nell’area delle Casette Rosse.
A preoccuparci maggiormente è il fatto che proprio la zona delle Casette Rosse, in passato, è stata teatro di occupazioni abusive e illegali da parte di collettivi anarchici. Essi da tempo chiedevano all’Amministrazione Lavarello di impegnarsi per trasformare le Casette Rosse in un centro sociale autogestito. Una richiesta che ora il sindaco e la Giunta soddisfano in pieno, usando un’ingente quantità di denaro pubblico (843.000 euro) per realizzare un’opera che tutto ha di mira fuorché l’interesse generale della città.
Già nel 2003, del resto, a una domanda di spazi avanzata al primo cittadino dal Collettivo Casette Rosse al fine di “divulgare il nostro progetto di autogestione da sperimentare con il quartiere” (protocollo comunale 24699 del 01.10.2003), il sindaco rispondeva definendo “condivisibili le finalità delle richieste” (Atto Interno 198/2003).
Non c’è da stupirsi, dunque, se oggi il dottor Lavarello fa votare alla sua maggioranza un provvedimento che istituisce il centro sociale Casette Rosse mettendo più volte l’accento sul fatto che esso sarà “autogestito”. C’è semmai da preoccuparsi per l’ennesima scelta sciagurata di un’Amministrazione che bene farebbe a occuparsi, invece che di centri sociali per pochi, dei veri problemi di tutti i cittadini.
A preoccuparci maggiormente è il fatto che proprio la zona delle Casette Rosse, in passato, è stata teatro di occupazioni abusive e illegali da parte di collettivi anarchici. Essi da tempo chiedevano all’Amministrazione Lavarello di impegnarsi per trasformare le Casette Rosse in un centro sociale autogestito. Una richiesta che ora il sindaco e la Giunta soddisfano in pieno, usando un’ingente quantità di denaro pubblico (843.000 euro) per realizzare un’opera che tutto ha di mira fuorché l’interesse generale della città.
Già nel 2003, del resto, a una domanda di spazi avanzata al primo cittadino dal Collettivo Casette Rosse al fine di “divulgare il nostro progetto di autogestione da sperimentare con il quartiere” (protocollo comunale 24699 del 01.10.2003), il sindaco rispondeva definendo “condivisibili le finalità delle richieste” (Atto Interno 198/2003).
Non c’è da stupirsi, dunque, se oggi il dottor Lavarello fa votare alla sua maggioranza un provvedimento che istituisce il centro sociale Casette Rosse mettendo più volte l’accento sul fatto che esso sarà “autogestito”. C’è semmai da preoccuparsi per l’ennesima scelta sciagurata di un’Amministrazione che bene farebbe a occuparsi, invece che di centri sociali per pochi, dei veri problemi di tutti i cittadini.
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