domenica 24 agosto 2008

TUTTI FASCISTI?

da Ragionpolitica.it del 23 agosto 2008

Il gioco politico dell'estate, inaugurato dal settimanale Famiglia Cristiana, trova ogni giorno nuovi aspiranti concorrenti. A dare del «fascista» al governo ora non è più soltanto la rivista dei paolini: da giovedì essa si trova in compagnia nientepopodimeno che dell'Associazione Nazionale dei magistrati. La quale, per bocca del suo segretario, Giuseppe Cascini, fa sapere, tramite una video intervista rilasciata a Klaus Davi, quanto segue: una riforma della giustizia che prevedesse di aumentare il numero di membri del Csm eletti dalle Camere richiamerebbe un «modello autoritario, ovverosia quello fascista». Un «modello in cui la magistratura non è indipendente». Va da sé che la riforma in oggetto, per chi non ne fosse a conoscenza, è quella che ha in mente di attuare il governo Berlusconi e il cui iter dovrebbe prendere avvio in autunno. Di conseguenza è chiaro che, se l'esecutivo procedesse spedito secondo quanto promesso, sarebbe per ciò stesso «autoritario» e «fascista» e toglierebbe alla magistratura la sua indipendenza.

Ma non è tutto. Cascini si lancia infatti in un attacco a tutto campo non soltanto contro le politiche del governo in materia di giustizia, ma anche contro lo stesso presidente del Consiglio: «Alcuni processi che lo riguardano - dice - sono andati in prescrizione e quindi non è stato accertato il fatto. In alcuni casi ci sono state sentenze in cui non si è potuto dire né colpevole né innocente, perché è passato troppo tempo dal fatto. Prima della riforma del 2002 fatta dal governo Berlusconi, quella sul falso in bilancio, questi reati erano punibili molto più gravemente, oggi la punizione è diventata una semplice contravvenzione e l'estinzione del reato si accorcia». Come dire: molte delle sentenze che hanno mandato assolto il Cavaliere lo hanno fatto soltanto per motivi tecnici e non sostanziali, per lo più a seguito di una legge evidentemente concepita ad personam. Ci risiamo.

Cascini entra dunque a gamba tesa sul premier, sul suo esecutivo e sulla maggioranza di centrodestra, ma non risparmia critiche neppure al centrosinistra e, in particolare, al Partito Democratico, il quale, secondo il segretario dell'Anm, farebbe in qualche modo gioco di sponda con l'avversario. Come? Non prendendo una posizione chiara, distinta e distante dall'annunciata riforma della giustizia di marca governativa. Dichiara Cascini: «Quello che mi preoccupa è la mancanza di presa di posizione da parte dell'opposizione. Di fronte a dichiarazioni così esplicite di intervento sui temi della giustizia a livello costituzionale, noi non conosciamo l'opinione dell'opposizione, quantomeno delle forze maggiori, del Partito Democratico». In più - aggiunge - nello stesso centrosinistra ci sono forze, come i Radicali, che hanno «sempre avuto un rapporto problematico con la magistratura» e, come se non bastasse, «alcuni esponenti dello stesso Pd fanno proprie le tesi sulla giustizia che noi contestiamo». Fascisti anche il Partito Democratico e i Radicali? Chi lo sa...

Quello che è certo è che, con le sue dichiarazioni, Cascini, volente o nolente, offre il supporto suo e dei magistrati che egli rappresenta al dipietrismo, al girotondismo, al grillismo - insomma al giustizialismo duro e puro - e alle iniziative che i loro seguaci annunciano per tentare di bloccare le decisioni del governo sulla giustizia. Il segretario dell'Anm compie in questo modo un'operazione politica con tutti i crismi del caso. La stessa politica alla quale chiede di rimanere fuori dal Csm, pena la risorgenza del fascismo, Cascini la invoca quando si tratta di difendere, come ha dichiarato un insospettabile Luciano Violante alla Stampa di ieri, uno spazio di potere che rischia ora di essere insidiato dai provvedimenti dell'esecutivo. Si capisce, quindi, che il problema, per l'Anm, non è «la politica» in generale. Il problema sono quei politici e quei partiti che vogliono riportare negli argini della giustizia costituzionale magistrati che hanno accumulato, a partire da Mani Pulite, uno strapotere politico e mediatico che li ha di fatto costituiti come la vera Casta del nostro sistema istituzionale. Intoccabili ed infallibili per definizione.

Riassumendo: la politica è autoritaria quando propone di aumentare il numero degli eletti dal parlamento nel Csm, mentre è la benvenuta quando serve per bloccare norme democraticamente prodotte dei rappresentanti del popolo nell'esercizio delle loro funzioni. Ora, la domanda sorge spontanea: quale tra i due atteggiamenti è vero fascismo? La risposta è, evidentemente, scontata. L'unica cosa che si può aggiungere è che, se vi fosse ancora qualcuno, tanto tra le fila del centrodestra quanto tra quelle del centrosinistra (Di Pietro fa storia a sé), dubbioso sulla necessità di una riforma della giustizia, ci sembra che le dichiarazioni del segretario dell'Anm facciano evaporare anche le ultime riserve su un provvedimento necessario e non più procrastinabile a data da destinarsi.

Gianteo Bordero

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