giovedì 5 febbraio 2004

Le "sinistre" bugie sulla riforma della scuola

Comunicato stampa del 5 febbraio 2003

Gruppo consiliare Forza Italia - Sestri Levante




Le due mozioni relative alla riforma della scuola del ministro Moratti, presentate dalla maggioranza di sinistra-centro e dai gruppi consiliari “Rifondazione Comunista” e “Città Partecipata”, sono state discusse ieri sera nel Consiglio Comunale di Sestri Levante. I presentatori delle mozioni, lacunosi sulla conoscenza dei contenuti della legge, sono stati facilmente smentiti dai due consiglieri di Forza Italia. Il nostro gruppo, con documentazione alla mano, ha confutato le argomentazioni false che da mesi la sinistra sta diffondendo nel paese. Infatti:



1) Non è vero, come dice la sinistra, che il tempo pieno è a rischio. E’ vero il contrario: il tempo pieno rimane e sarà offerto a tutti i bambini della scuola elementare gratuitamente, come in passato.

2) Non è vero che manca la copertura finanziaria. Già dal 12 settembre 2003 il governo ha varato un piano pluriennale di investimenti, pari a 8320 milioni di euro.

3) Non è vero che ci saranno tagli sul personale docente. Nella scuola dell’infanzia il numero degli insegnanti è stato incrementato, così come nella scuola primaria è iniziata l’immissione in ruolo di 78.000 docenti.



Il criterio guida della riforma Moratti è l’introduzione di una maggiore libertà di scelta per le famiglie, prime e inalienabili depositarie dell’educazione dei figli. La concezione statalista e illiberale della sinistra mette in secondo piano la famiglia e pensa lo Stato come fondamentale monopolista dell’educazione e della formazione dei giovani. La riforma del governo Berlusconi, invece, rimette al centro la persona e la famiglia: in tal direzione è da intendersi il riordino dell’orario scolare; esso non cancella, bensì libera e liberalizza il tempo pieno.



Infine ci dispiace constatare, come dati politici, da un lato l’allineamento del gruppo della Margherita (che a parole si richiama alla dottrina sociale della Chiesa) su posizioni di sinistra radicale, tradendo così la fiducia di tanti elettori; dall’altro lato rileviamo che il nostro gruppo è rimasto il solo (e l’assenza del consigliere dell’UDC lo dimostra), nell’opposizione, a portare avanti posizioni che si inseriscono nel solco della miglior tradizione liberal-democratica del nostro paese.



Graziano Stagni

Gianteo Bordero

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