La libertà di scelta aiuta l'istruzione
di Gianteo Bordero*
pubblicato su "Il Giornale - edizione Genova" il 6 febbraio 2004
Caro Direttore,
deve quantomeno far riflettere la strumentalizzazione politica fatta dalla sinistra circa la riforma della scuola del ministro Moratti. Le occupazioni e le manifestazioni di queste settimane (anche nella nostra Liguria) fanno sorgere il dubbio che coloro che protestano con tanta veemenza abbiano almeno letto il testo del decreto attuativo della riforma stessa. Quando i manifestanti parlano di “smantellamento del servizio scolastico”, di “cancellazione del tempo pieno” e cose del genere, essi dimostrano un pregiudizio ideologico di non poco conto, un essere contro a priori rispetto a ciò che neppure si conosce. La realtà è che il criterio guida della riforma del governo è una riorganizzazione del tempo scolastico nell’ottica di una sempre maggiore libertà di scelta delle famiglie e quindi di una loro responsabilizzazione riguardo al percorso educativo dei figli. Non è accettabile il pensiero che lo Stato si possa sostituire all’inalienabile ruolo della famiglia; non è accettabile considerare lo Stato detentore del monopolio dell’educazione e dell’istruzione. Questo monopolio esiste solo laddove vigono il totalitarismo e l’oppressione ideologica. Un’iniezione di libertà (come quella introdotta dal ministro Moratti) non può che far bene al sistema scolastico italiano, come a qualunque sistema che voglia dirsi amante della libertà non solo a parole, ma anche nell’azione politica concreta. Che poi si strumentalizzino i bambini, mettendogli in bocca frasi politicizzate che essi non possono comprendere (come è accaduto nelle recenti manifestazioni), è un segno ulteriore della pochezza e della notevole parzialità di una protesta che non tiene conto, ancora una volta, della realtà.
*Vice presidente del Consiglio Comunale di Sestri Levante
Consigliere Comunale di Forza Italia, Sestri Levante
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